Frode e sofisticazione: pochissimi i pastai coinvolti

21 Dicembre 2009 Off Di Pastaria

Su oltre quattrocentoventi condanne penali per frode e sofisticazione alimentare, nel periodo 2000-2008, non sono più di una dozzina quelle riguardanti produttori, distributori e somministratori di pasta alimentare. Davvero pochissimi i produttori coinvolti, a testimonianza di una generale buona prassi operativa e di un diffuso rispetto delle norme tra gli operatori del comparto. L’articolo presenta i dati e descrive le fattispecie di reato più ricorrenti.

di Lino Vicini

Rivista sulla pasta Pastaria 17 >> Il caso degli gnocchi abbandonati  Per chi si occupa di diritto penale alimentare l’elenco delle sentenze di condanna per frode alimentare, pubblicato periodicamente dal Ministero della Salute, è una preziosa fonte di informazioni, nonostante le molte lacune e la incompletezza dei dati riportati.
Prima di analizzare e commentare il materiale relativo agli ultimi anni è necessario fare un passo indietro e far comprendere ai lettori le motivazioni che hanno portato il legislatore alla pubblicazione di tale elenco.
La legge 462 del 1986, emanata all’epoca dello scandalo del vino al metanolo, prevede l’istituzione presso il Ministero della Sanità (oggi della Salute) dell’elenco pubblico delle ditte commerciali e dei produttori che abbiano riportato condanne con sentenza passata in giudicato per reati di frode e sofisticazione alimentare.
Il ministero avrebbe dovuto pubblicare ogni anno sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana l’elenco delle condanne intervenute nell’anno precedente. [hidepost]
La formalità avrebbe dovuto poi essere ripetuta su almeno due quotidiani a diffusione nazionale.
In realtà, tali obblighi non sono mai stati mantenuti puntualmente dagli organi giudiziari preposti alla trasmissione dei dati, e quindi gli elenchi forniti al ministero sono incompleti e vengono pubblicati con molto ritardo rispetto alla commissione dei fatti di reato.
Lo scopo originario perseguito con la pubblicazione è chiaramente quello di far conoscere alla pubblica opinione i nomi dei trasgressori della legge, informando i consumatori, gli organi di controllo nonché anche tutte le altre aziende del settore alimentare […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista [/hidepost]