La denominazione di vendita della pasta

20 Giugno 2009 Off Di Pastaria

L’articolo illustra le varie denominazione di vendita previste per le diverse tipologie di pasta dal legislatore italiano.

di Lino Vicini

Sempre più frequentemente, la stampa nazionale riporta notizie inerenti al sequestro di prodotti alimentari effettuati da organi di controllo a causa di irregolarità della denominazione di vendita o per l’errata indicazione di diciture obbligatorie in etichetta.
Talvolta tali comportamenti possono integrare ipotesi delittuose sanzionate dal codice penale, come nel caso della frode in commercio (art. 515) o della vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine (art. 516), altre volte i fatti accertati costituiscono meno gravi illeciti puniti con sanzione amministrativa pecuniaria, come nel caso di violazione della normativa sull’etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari (art. 18 del decreto legislativo 109 del 1992).

a queste notizie il comune cittadino potrebbe avere un’impressione distorta dell’etichettatura che in realtà ha una funzione importante per la sua informazione.
Le contestazioni in questo campo sono effettivamente più frequenti di quanto si possa immaginare e per tale ragione pare opportuno approfondire la materia al fine di prevenire ed evitare questioni e possibili rilievi critici da parte dei soggetti preposti ai controlli.

La denominazione di vendita
Come è noto le disposizioni generali in tema di denominazione di vendita sono stabilite nell’art. 4 del decreto legislativo 27 gennaio 1992 n. 109 e successive modifiche. [hidepost]
La denominazione riveste una particolare importanza tra quelle imposte dalla legge in quanto risponde alla domanda primaria «cosa sto acquistando?».
In base al disposto normativo la scelta avviene tra categorie il cui ordine è stabilito dal legislatore: «[…] quella prevista per tale prodotto dalle disposizioni della Comunità Europea ad esso applicabili. In mancanza di dette disposizioni la denominazione di vendita è la denominazione prevista dalle disposizioni legislative, regolamentari o amministrative dell’ordinamento italiano, che disciplinano il prodotto stesso».
Per quanto riguarda il settore della pasta in Italia sono previste speciali norme nazionali un tempo contenute nella legge n. 580 del 1967 e successivamente modificate dal decreto del presidente della Repubblica n. 187 del 2001 […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista [/hidepost]