Dieci stili alimentari di consumatori abituali di pasta fresca e sei tipologie di pasta: dall’analisi dei consumi emergono importanti spunti per il marketing aziendale.
di Marino Rossi
Gli ultimi due articoli sul profilo del consumatore di pasta fresca (pubblicati sui numeri 12 e 13 di Pastaria) si sono soffermati sull’analisi di come aspetti classici (sesso, scolarità, reddito, status, area geografica, ampiezza centri urbani) influiscano sul consumo di vari tipi di pasta fresca.
Si tratta di elementi senza dubbio importanti per capire meglio le categorie di acquirenti di questo prodotto alimentare italiano di qualità.
In un mercato in continuo cambiamento, con consumatori dalle caratteristiche sempre più sfaccettate e sfuggenti, gli strumenti tradizionali rischiano però di non essere sufficienti a cogliere tutti i punti chiave che orientano le scelte di acquisto, dettate in misura crescente da logiche composite e peculiari.
A questa complessità crescente le ricerche di mercato più avanzate cercano di rispondere affinando i punti di vista, con segmentazioni del mercato innovative, ispirate a criteri non solo socio-demografici, ma che tengano conto simultaneamente di più aspetti per meglio descrivere il fenomeno che interessa.
Utilizzando i dati derivanti da elaborazioni condotte sul data base degli intervistati (5000 ogni semestre) dell’indagine Sinottica condotta da Gfk Eurisko, che gentilmente ne ha autorizzato la diffusione, sono state costruite segmentazioni stilistiche della popolazione, attraverso tecniche di clustering che identificano gruppi di individui omogenei per comportamento ed atteggiamento. br>Per favore fai il Login o