Surgital investe per l’autonomia energetica

Surgital investe per l’autonomia energetica

9 Novembre 2010 Off Di Pastaria

Alla soglia dei trent’anni di attività Surgital di Lavezzola inaugura un impianto autonomo di energia pulita nel rispetto dell’ambiente e a tutela del Made in Italy.

La redazione

Surgital, azienda di Lavezzola leader nella produzione di pasta fresca surgelata e sughi per il canale della ristorazione, ha inaugurato venerdì 9 luglio alla presenza delle autorità, della stampa e dei clienti un impianto di trigenerazione all’interno della propria sede produttiva.
Il sistema produce energia elettrica e termica partendo da un motore alimentato a metano. Il motore fa girare un alternatore per la produzione di energia elettrica. Dai gas di scarico della combustione del metano vengono sfruttate le calorie per la produzione di vapore occorrente all’azienda. Grazie a ciò verranno fermate le cinque caldaie fino ad oggi in uso in Surgital. Dalle calorie dell’acqua e dell’olio del motore viene ricavata tramite appositi scambiatori tutta l’acqua calda e l’acqua gelida occorrente all’azienda.
La centrale ha una capacità produttiva (potenza elettrica) di oltre 6mila kW/h, dei quali una parte è destinata all’autoconsumo (200 kW) ed alla soddisfazione del fabbisogno dello stabilimento (4000 kW), mentre il rimanente (2000) viene re-immesso nella rete nazionale. In un anno potranno essere prodotti circa 45 milioni i kilowattore, pari al fabbisogno annuo di circa 20mila famiglie. I lavori di realizzazione sono stati avviati nel gennaio del 2009, il motore è stato collaudato nell’ottobre dello scorso anno a Rostock e l’avvio della produzione della centrale è stata avviata nel giugno 2010.
Surgital ha scelto di investire nel territorio attraverso un progetto che dà un contributo alla produzione energetica, sposando quindi un atteggiamento sostenibile che oggi giorno le imprese non possono più ignorare, riducendo così l’impatto ambientale della propria attività produttiva. Diminuiscono le emissioni di anidride carbonica e si riducono gli effetti che deriverebbero da grande centrali tecnologiche con relative linee elettriche. Numerosi poi i benefici economici derivanti dall’investimento, un immediato risparmio dell’energia primaria (quantificabile attorno al 40%), un maggior rendimento della combustione, minore spreco nella distribuzione di energia elettrica, poiché sia il calore che l’energia elettrica essendo utilizzati in loco consentono di limitare le dispersioni di energia derivanti dal suo trasferimento. Infine, molto minori sono i costi di gestione e di manutenzione perché pianificabili e programmabili  […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri [/hidepost]