Sicurezza sul lavoro, problemi e opportunità
4 Marzo 2011È opinione comune che gli incidenti sul lavoro siano riconducibili solo ad alcuni comparti.
Ma i dati attribuiscono anche all’agroalimentare delle grandi responsabilità, per questo il legislatore si è attrezzato in diversi modi. E pochi operatori conoscono le interessanti opportunità derivanti dalla certificazione volontaria.
di Maria Antonietta Dessì
Non abbiamo mai affrontato il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro in questa rubrica. Pur avendo sviscerato decine di problematiche che toccano le imprese del settore della pasta, abbiamo sempre erroneamente pensato che questa questione ci toccasse in maniera del tutto irrilevante.
è forse opinione comune che gli incidenti sul lavoro siano riconducibili solo a comparti dove si utilizzano materiali tossici o strumentazioni e macchinari particolarmente delicati. E che quindi il problema riguardi prevalentemente la chimica, la metallurgia, le costruzioni e poco altro. Ma non è così. I dati parlano chiaro, spesso mostrando uno scenario degno di una guerra civile dove l’alimentare piaccia o no, seppur in maniera minore, fa la sua parte. Soprattutto se abbinato al settore agricolo.
Il legislatore di questo ha tenuto conto. Così come anche l’INAIL che non fa “sconti” a nessuno. Questa voce, infatti, nei bilanci dei pastifici, va a sommarsi alle innumerevoli imposte e tasse che le aziende italiane devono pagare. In questo caso con un’ulteriore aggravante. Che qualunque denuncia implica un aumento del premio, che il premio, come le assicurazioni private, venga calcolato tenendo conto di una serie di parametri che riguardano anche la rischiosità del tipo di lavoro e del settore e i precedenti infortuni denunciati. Non si può inoltre non tenere conto del fatto che i comportamenti imposti dalla norma rappresentino già da soli un impegno e un costo per le aziende. Seppur abbiano il più giusto e nobile fine, che è quello della incolumità dei lavoratori, siano essi dipendenti o titolari d’azienda. [hidepost]
Quindi non si tratta solo di responsabilità sociale nei propri confronti e nei confronti dei propri collaboratori o di chiunque entri, a vario titolo, in azienda. C’è una serie di annessi e connessi che portano gli imprenditori a dare la giusta considerazione ad una materia quanto mai delicata.
La normativa si è fatta ancora più severa, prospettando una serie di pesantissime sanzioni a carico delle Imprese in caso di inottemperanza. Il decreto legislativo n. 81/2008, conosciuto anche come testo unico delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ha esteso il campo di applicazione del decreto legislativo n. 231/2001 ai reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi in violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro.
Non tutti gli imprenditori però sanno che lo stesso testo unico all’art. 30, indica espressamente la norma BS OHSAS 18001 (Sistemi di gestione della sicurezza) quale modello di organizzazione e gestione presunta conforme, per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi, al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge, alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati per non perdere i prossimi numeri [/hidepost]