Barilla sustainable farming: buone prassi agronomiche per la sostenibilità ambientale

Barilla sustainable farming: buone prassi agronomiche per la sostenibilità ambientale

30 Giugno 2014 Off Di Pastaria

La pubblicazione del Decalogo Barilla per la coltivazione sostenibile del grano duro di qualità, la definizione dello strumento di supporto alle decisioni granoduro.net e l’introduzione in Italia della varietà di grano duro Aureo particolarmente adatta alla pastificazione testimoniano di quanto possa essere fatto per ridurre gli impatti della produzione delle materie prime sull’ambiente e sul consumo di risorse non rinnovabili da parte di un’azienda leader, in Italia e all’estero, nel settore pastario.

di G. Ficini1, L. Ruini2, E. Ferrari3, C. Ronchi4
1. Università degli Studi di Roma Tre. Dipartimento di Economia
2. HSE&E – Health, Safety, Environment & Energy Director, Barilla G.R. F.lli
3. Direttore Acquisti Grano Duro e Semola, Barilla G.R. F.lli
4. Coordinatore del progetto Barilla Sustainable Farming, Barilla G.R. F.lli

Barilla, leader nel settore pastario in Italia e all’estero, è un’azienda sempre più consapevole dell’impatto che la produzione delle materie prime riversa sull’ambiente circostante e sul consumo di risorse non rinnovabili. Sta quindi ricercando, fin dal 2010, un sistema di coltivazione innovativo che migliori l’efficienza del complesso produttivo riducendone gli impatti. Si sta puntando ad una produzione delle materie prime agricole che sia sostenibile per l’ambiente e vantaggiosa per l’agricoltore, in linea con il modo di fare impresa di Barilla “Buono per Te, Buono per il Pianeta.” (http://www.buonopertebuonoperilpianeta.it/). Questo processo di innovazione ha portato l’azienda a vincere il primo European CSR Award Scheme, premio europeo per le aziende che si sono maggiormente impegnate in pratiche di produzione responsabili.

Barilla è tra le aziende che hanno introdotto una gestione d’impresa che mette sullo stesso piano e tiene congiuntamente in considerazione gli aspetti sociali e ambientali legati alla produzione, oltre a quelli economici, puntando alla riduzione dei propri impatti. Si ricerca la sostenibilità di tutta la filiera “dal campo alla tavola”, nella convinzione che l’agire in maniera sostenibile possa creare un valore duraturo nel tempo e portare vantaggi all’intero sistema.

Con la collaborazione di aziende specializzate nella valutazione degli impatti ambientali, Barilla ha messo in evidenza che la fase agricola, della produzione del grano duro, può rappresentare fino al 35% dell’impronta ecologica di un 1 kg di pasta. Ciò ha spinto l’azienda verso la ricerca e lo sviluppo di tecniche di coltivazione che potessero ridurre gli impatti ambientali e migliorare il ritorno economico dei coltivatori della materia prima agricola.

Questo modello per la coltivazione del grano duro è il Barilla Sustainable Farming e si fonda sul concetto fondamentale della ricerca di efficienza e quindi l’ottenimento di prodotti agricoli con un migliore utilizzo di fattori produttivi e con un conseguente minore impatto sulle componenti ambientali. In poche parole: ricerca un modo di coltivare sempre più sostenibile.

Quest’ottica di miglioramento e riduzione degli impatti legati alla produzione ha inoltre portato, attraverso la collaborazione con altre aziende del settore agroalimentare italiane, a sviluppare e definire un nuovo modello di coltivazione del grano duro. Produrre quindi una materia prima usando meno risorse nella fase di coltivazione e nel contempo garantendo un elevatissimo livello qualitativo.

 

Storia di un impegno concreto verso la sostenibilità

L’impegno per un’agricoltura sostenibile parte nel 2009, quando viene disegnato un gruppo multidisciplinare di esperti per studiare come rendere più sostenibili le coltivazioni. Questa collaborazione include, oltre a tecnici Barilla, organizzazioni ad elevato grado di conoscenza scientifica quali Horta Srl (spin-off dell’Università del Sacro Cuore di Piacenza, esperta di reti di monitoraggio agrometereologico) e LC Engineering (Studio torinese esperto di valutazioni del ciclo di vita – LCA). Tra il 2011 e il 2013 sono stati raggiunti tre importanti traguardi: la pubblicazione del Decalogo per la coltivazione sostenibile del grano duro di qualità, la definizione dello strumento di supporto alle decisioni granoduro.net e l’introduzione in Italia di una varietà di elevata qualità e adatta alla pastificazione denominata Aureo.

Questi sono gli strumenti messi a disposizione degli agricoltori che vogliono ridurre gli impatti legati alle proprie coltivazioni e contemporaneamente perseguire possibili incrementi del reddito lordo attraverso miglioramenti della resa, della qualità e con la migliore gestione dei fattori di produzione lungo la campagna agricola.

Il primo obiettivo dello studio condotto è stato quello di individuare i sistemi di coltivazione più efficienti e sostenibili tramite la valutazione degli impatti delle colture in termini di carbon, water ed ecological footprint, ma anche di ritorni di tipo economico. Ci si è poi concentrati sulla riscoperta di prassi agronomiche già esistenti per applicarle ai sistemi colturali nei vari areali nazionali coltivati a grano. Queste pratiche hanno a che fare con le corrette rotazioni del frumento duro con altre colture, con un migliore uso dei fitofarmaci e dei fertilizzanti e con la razionalizzazione degli interventi meccanici e chimici in campo.

L’analisi ha permesso di identificare quali sono le pratiche che l’agricoltore può adottare per ridurre gli impatti. Si è poi dimostrato che agire secondo quest’ottica sostenibile è anche fonte di miglioramento dei margini economici per gli imprenditori agricoli. Tutto ciò è confluito nel Decalogo Barilla per la coltivazione di grano duro sostenibile, strumento guida da promuovere e condividere con gli agricoltori legati all’azienda.

 

Nasce il Decalogo Barilla per il grano duro di qualità coltivato in modo sostenibile

I risultati degli oltre due anni di studio teorico sono confluiti nel Decalogo Barilla che si basa su 10 consigli di coltivazione per la produzione sostenibile di grano duro di alta qualità. Questo strumento di pianificazione strategica di lungo periodo fornisce le linee guida e le pratiche per raggiungere un’ottimizzazione di costi, una riduzione del rischio sanitario, il miglioramento delle rese di produzione e la possibile minimizzazione degli impatti. Si cerca una produzione che sia efficiente in senso sia economico che ambientale.

Il corretto avvicendamento del frumento con altre colture (per esempio soia, girasole, colza, pomodoro, barbabietola, erba medica, leguminose) porta a numerosi vantaggi sia in termini di resa, di riduzione delle emissioni di gas serra e di reddito lordo percepibile dall’agricoltore. Infatti la rotazione consente una notevole riduzione di gas serra (fino al 30% in termini di CO2eq.) dovuta al migliore utilizzo dei fertilizzanti, dei prodotti per il diserbo e controllo delle malattie. Ciò si traduce in un miglioramento economico per l’agricoltore che ottimizzerà i suoi costi. Un altro vantaggio economico e ambientale deriva da una lavorazione conservativa del suolo che tenga conto del contesto territoriale in cui si coltiva, delle rotazioni effettuate e del clima. Una lavorazione minima e conservativa può consentire di aumentare, anche in questo caso, l’efficienza dei costi legati alle lavorazioni meccaniche e mitigare le emissioni generate dai macchinari.

Il decalogo è quindi uno strumento che porta l’agricoltore-imprenditore a prendere decisioni complesse tenendo in considerazione tutti gli aspetti verso i quali si può agire per migliorare, e aumentare, la sostenibilità della coltivazione permettendogli di ottenere allo stesso momento un miglioramento di efficienza complessiva, della produttività e della redditività del campo. Questo insieme di buone pratiche però non si sofferma alla sola coltivazione del grano duro ma si allarga a tutta l’azienda agricola.

Le attività elencate nel decalogo sono coordinate e rese operative in maniera efficiente grazie ad uno strumento di pianificazione complementare fornito agli agricoltori.

 

Dalle strategie di medio periodo alla tattica di breve. Il DSS Granoduro.net

Granoduro.net è scaturito grazie dalla collaborazione tra Barilla e Horta Srl, spin-off universitario dell’Università del Sacro Cuore di Piacenza. Questa è una piattaforma web (on-line based) decisionale-operativa, DSS (Decision Support System), che raccoglie, organizza, analizza, integra e interpreta i possibili scenari produttivi che l’agricoltore potrebbe affrontare nel breve periodo avendo alla base previsioni sull’andamento meteorologico e dati sulla coltura inseriti dall’imprenditore agricolo. Il DSS, fornisce quindi un supporto alle decisioni che segue il percorso colturale del grano duro lungo tutta la campagna agricola. Fornisce al coltivatore informazioni nelle prime fasi, consigliando la giusta varietà, adatta all’areale, e densità di semina. Lungo le varie fasi della coltivazione fornisce informazioni sull’utilità o meno di apportare determinate lavorazioni del terreno per garantire la prevenzione di infestanti e agenti patogeni. Questo si traduce in una possibile riduzione dei trattamenti meccanici, miglior gestione della concimazione e fitosanitari e in una maggiore efficienza dei trattamenti stessi. Permette inoltre di raggiungere un’uguale qualità del grano duro coltivato con attendibili risparmi economici e ambientali dovuti ad una più efficiente gestione dei prodotti, delle lavorazioni e dei servizi apportati al campo.

 

Aureo: il grano Italiano attento alla sostenibilità

Un altro punto di forza del progetto Barilla Sustainable Farming sta nello sviluppo, in collaborazione con la Produttori Sementi Bologna di Aureo, di una nuova varietà di grano duro. La collaborazione con la PSB ha durata ventennale ed ha portato alla definizione, sempre con l’utilizzo di metodi di ibridazione tradizionali, di numerose varietà dalle diverse caratteristiche oggettive. La varietà Aureo è caratterizzata da una performance qualitativa superiore alle varietà più diffuse. La particolarità sta però nel fatto che questa varietà è stata sviluppata anche in un’ottica di riduzione degli impatti. Oltre alle eccezionali qualità organolettiche, Aureo presenta un importante vantaggio di sostenibilità legato al minor consumo di acqua necessario per la coltivazione rispetto a grano duro, di pari qualità, ma importato. La produzione di Aureo ha caratteristiche qualitative molto simili a quelle del grano duro prodotto nelle zone desertiche degli Stati Uniti, ma, al contrario di questo, non deve essere irrigato in quanto “selezionato” per l’areale di produzione del centro-sud Italia, dove le precipitazioni atmosferiche sono più che sufficienti per un corretto sviluppo della pianta.

Le circa 45.000 tonnellate di Aureo coltivate nella campagna 2012 hanno permesso una riduzione del consumo di acqua pari a 40 milioni di m3 e una riduzione delle emissioni di gas serra legate alla coltura di almeno 1.000 tonnellate di CO2. Si è così migliorato, in maniera sensibile e significativa, il bilancio in termini di impatti sulle risorse impiegate e sull’ambiente legato alla coltivazione di un grano duro dalle eccellenti qualità pastificatorie.

La coltivazione di Aureo, portando ad una riduzione delle importazioni dagli Stati Uniti permette poi l’esaltazione della filiera italiana.

 

Diffondere la sostenibilità: l’importanza dei legami con i produttori

Successivamente allo sviluppo del modello di Sustainable Farming, Barilla si è attivata per includere e coinvolgere attivamente gli imprenditori agricoli e i coltivatori di grano duro. Ha organizzato una serie di incontri dove questi sono stati messi a conoscenza dei traguardi raggiunti e dell’importanza di un approccio di coltivazione integrato che tenga in considerazione, oltre agli aspetti di produttività, qualità e sicurezza, anche quelli di salvaguardia delle risorse e dell’ambiente e del potenziale economico conseguibile per l’imprenditore stesso che opera in accordo con questo nuovo paradigma agricolo.

Nella volontà dell’azienda di incrementare la quantità di grano duro proveniente da una filiera sostenibile, Barilla opera da catalizzatore e stimolo. Essa fornisce alle organizzazioni di produttori contratti di coltivazione che includano l’implementazione attiva dei principi di sostenibilità, coltivando con il supporto strategico del Decalogo e tattico di granoduro.net. L’obiettivo per la campagna agricola 2013/2014 è quello di arrivare alla produzione di circa 70.000 tonnellate di grano coltivate secondo le direttrici del modello Barilla Sustainable Farming e permettendo di legare stabilmente i produttori che, con la loro partecipazione attiva, tracceranno un sentiero di sviluppo di tutta la filiera in ottica sostenibile.

 

I risultati del progetto Barilla Sustainable Farming

L’applicazione del nuovo paradigma agricolo disegnato da Barilla, ossia l’utilizzo congiunto del Decalogo e di granoduro.net, ha dimostrato nelle due passate campagne agricole i vantaggi di natura economica e ambientale che questo metodo di produzione genera.

Eccone alcuni:

• Una riduzione media dei costi diretti per ettaro fino al -15%.

Minori costi associabili alla maggiore efficienza dei trattamenti chimici e delle operazioni meccaniche e quindi ad un migliore utilizzo di questi. Si sono riscontrati poi picchi positivi fino al -30% nelle zone della pianura padana quando inseriti in un ciclo di rotazione favorevole.

• La maggiore efficienza dei trattamenti e la riduzione dei costi legati hanno migliorato i margini per l’imprenditore permettendo un miglioramento del reddito lordo per tonnellata di grano prodotta. Questo incremento si attesta tra il +10% (2011/2012) e il +30% (2012/2013).

• La Produzione Lorda Vendibile (PLV) è andata a crescere anche con la diminuzione dei costi per ettaro.

• In termini di rese di produzione, la precessione con coltivazioni arricchenti del terreno ha permesso fino ad un +20% nel 2011/2012. Mentre nella campagna 2012/2013, a causa delle condizioni climatiche, ci si attesta su un +10%.

• La carbon footprint per ettaro di coltura si è ridotta fino al-10%, permettendo di risparmiare circa 0,16 tonnellate di CO2 equivalente per ettaro coltivato. Mentre in termini di tonnellata di prodotto si è arrivati a una riduzione del 25% pari a circa 0,45 tonnellate di CO2 eq/tonnellata prodotto con rotazioni favorevoli.

• La water footprint associata alla coltivazione del metodo BSF (non considerando Aureo) si è ridotta di 500 m3 di acqua per ettaro (-5%).

 

Prospettive di sostenibilità

Il progetto di agricoltura sostenibile di Barilla sta muovendo i primi, anche se spediti, passi verso la sostenibilità della produzione primaria. L’azienda intende migliorare la sostenibilità non solo del grano duro ma anche di altre materie prime. Si sta attivando per definire protocolli e strumenti di produzione per le principali materie agricole utilizzate e coltivate nelle varie aree di produzione mondiali. Aumenteranno quindi le filiere sostenibili e si ridurranno ulteriormente gli impatti che l’intero ciclo di produzione ha sull’ambiente.

 

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