Commodity agricole 2022, prezzi alle stelle: nubi scure sul mondo pasta

8 Novembre 2021 Off Di Redazione

Grano, latte, uova: tutto più caro. E i pastai vedono ridursi i margini.

Dal frumento duro ai legumi ma anche latte e uova. Non si ferma l’aumento dei prezzi delle materi prime agricole: in parte dovuto a condizioni climatiche negative, in parte agli effetti negativi della pandemia su logistica e trasporti, in parte per motivi indiretti.

Ad esempio, gli aumenti di cereali e semi hanno determinato rincari sui mangimi che, a loro volta, mettono in tensione il comparto uova e latte. E, per il 2022, sono previste ancora quotazioni alte e volatilità dei mercati.

E’ quanto emerso oggi durante il workshop “Commodity Agricole 2022”, organizzato da Unione Italiana Food ed Areté, che ha fatto il punto sui mercati delle materie prime agrifood esaminando i trend attesi per il 2022 di 30 diverse materie prime agroindustriali.

“La situazione sui mercati sta incidendo in modo rilevante sui costi di produzione della nostra industria alimentare, che sta facendo i conti con quotazioni largamente al di sopra delle medie e in alcuni casi vicini ai massimi storici”, ha spiegato Mario Piccialuti, direttore generale Unione Italiana Food.

Sono i problemi meteo, uniti alla ripresa della domanda post-Covid e agli effetti negativi della pandemia su logistica e trasporti, a spiegare in larghissima parte ciò che sta accadendo sui mercati. I livelli di prezzo sono motivati dai fondamentali, con stock fortemente erosi dagli squilibri domanda-offerta, su cui si inseriscono effetti spill-over e speculazione ad enfatizzare la volatilità.

“Molti mercati hanno già scontato gli aumenti più sostenuti, ma in alcuni casi ci attendiamo ancora rialzi e per tutti il ritorno a livelli di prezzo pre-pandemia richiederà tempo per la ricostituzione degli stock. Fondamentale monitorare i mercati e sfruttare, ove possibile, gli strumenti delle coperture”, ha sottolineato Mauro Bruni, presidente di Areté.

Allarme grano

Per quanto riguarda i cereali, i mercati sono in forte tensione per la ripresa della domanda asiatica insieme a fenomeni meteo avversi principalmente in Nord America. I prezzi di mais/tenero/duro sono ai massimi dagli ultimi 10/15 anni. Nel dettaglio, per quanto riguarda il grano duro, la siccità in Nord America (Usa e Canada) ha determinato un calo di produzione di oltre il 40% rispetto alla campagna precedente di USA e Canada, normalmente la principale area di produzione/esportazione di grano duro al mondo. Questo ha determinato aumenti di prezzo sul mercato italiano di quasi il 90% da maggio ad ottobre. Sono i massimi storici, che non si vedevano dal 2008.

 

Uova e latte più salati gravano sulla pasta fresca

Gli aumenti di cereali e semi hanno determinato rincari sui mangimi che, a loro volta, hanno messo in tensione il comparto uova e latte. I prezzi delle uova sono aumentati del 26% da metà luglio; il prezzo del latte spot in Italia è aumentato del 60% da maggio ad ottobre 2021, anche per effetto dei ritardi nelle consegne di latte, trasmettendo tensione anche su burro, polvere di latte e formaggi. Tutte materie prime che sono necessarie per ottenere pasta di semola d’eccellenza ma anche la pasta ripiena e all’uovo che tutto il mondo ci invidia. Riusciranno gli imprenditori che tengono alta la qualità del cibo made in Italy a superare queste criticità?

“Se non ci saranno aiuti da parte delle istituzioni e se la logistica non ci verrà incontro – sostengono molti nell’ambiente – sarà dura, e probabilmente lo capiranno anche i consumatori, quando vedranno i prezzi a scaffale raddoppiati”.