Grano, previsioni sui raccolti

21 Giugno 2009 Off Di Pastaria

Si confermano le previsioni, per l’anno in corso, di un calo pressoché generalizzato, in Italia, in Europa e nel mondo, della produzione di grano.

di Carlo Pisani

Rivista sulla pasta Pastaria 14 >> GranoA guardarla adesso, la bolla dei prezzi dei cereali sembra un ricordo lontano anni luce. Seppure sia trascorso un lasso di tempo relativamente breve (poco più di un anno) dall’inverno del 2008, quando i listini del grano duro avevano toccato livelli record di oltre 500 euro per tonnellata, contro poco più dei 200 attuali.
Le quotazioni, scese quest’anno repentinamente, di pari passo con le altre commodity, petrolio incluso, hanno vanificato le attese di molti operatori del settore, agricoltori in primis. Il resto l’hanno fatto i prezzi ancora elevati dei mezzi di produzione, in particolare dei concimi, e l’andamento meteo decisamente anomalo, con una piovosità quest’anno fuori misura rispetto ai valori medi stagionali.
Un mix di fattori che ha portato a un drastico ridimensionamento, almeno in Italia, delle semine a frumento. Con il grano duro, in particolare, quello impiegato nella filiera delle paste alimentari, che ha subito le perdite di superficie più consistenti, stando per lo meno alle indicazioni preliminari di semina.
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Le previsioni, basate su un’indagine realizzata dall’Ismea in collaborazione con l’Unione seminativi sull’evoluzione delle colture autunno-vernine, riportano, su scala nazionale, una contrazione del 27% degli ettari destinati a grano duro. I conteggi attestano, in valore assoluto, il nuovo dato di semina a 1,16 milioni di ettari, contro 1,59 milioni calcolati dall’Istat per l’annata 2008. Indicando, anche per il frumento tenero, una correzione al ribasso, seppure meno marcata, con la superficie 2009 che si sarebbe ridotta in Italia dell’8%, scendendo a 646mila ettari, da 703mila dell’anno scorso.
Sono due – spiegano gli analisti – le motivazioni alla base della riduzione delle semine. In primo luogo i prezzi che, soprattutto nel caso del grano duro, dopo il forte ritracciamento di quest’anno, hanno influito pesantemente sulla redditività delle aziende agricole, gravate da alti costi di produzione. La seconda, come già evidenziato, è la componente climatica, con la persistenza delle piogge, nel periodo delle semine, che ha rallentato e in alcuni casi addirittura impedito le operazioni in campagna […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri [/hidepost]