Grano tenero: allarme per il rialzo dei prezzi

30 Settembre 2021 Off Di Redazione

“Servono contromisure urgenti per valorizzare la filiera”

“Il violento incremento delle quotazioni internazionali, e quindi nazionali, della materia prima frumento tenero, dei costi energetici e dei costi logistici costituiscono motivi di forte e crescente preoccupazione per l’Industria molitoria italiana”. Silvio Grassi, presidente Italmopa – associazione industriali mugnai d’Italia, aderente a Confindustria e Federalimentare, sottolinea nuovamente la forte preoccupazione del settore sulle tre principali criticità che stanno influendo pesantemente sulle principali filiere alimentari e sull’Industria molitoria a frumento tenero in particolare.

Italmopa ha quindi reiterato la richiesta di costituzione, con immediata convocazione, di un Tavolo di filiera con la partecipazione di tutti gli attori che la compongono, dai sementieri ai consumatori. “Al di là di un’emergenza ingovernabile, si tratta di individuare misure di ampio respiro atte a rilanciare e valorizzare la filiera frumento tenero nazionale, che costituisce, pur sempre, un fiore all’occhiello del Made in Italy alimentare”, spiega Andrea Valente, presidente della sezione Molini a frumento tenero Italmopa.

“La situazione che siamo chiamati a fronteggiare è straordinaria ma non per questo meno allarmante – precisa Grassi – queste tre voci di costo rappresentano, complessivamente, oltre l’80% dei costi totali di produzione delle nostre aziende. Pertanto gli incrementi costatati, che possiamo mediamente calcolare nella misura del 35% nel corso degli ultimi mesi, non possono in alcun modo essere integralmente assorbiti dalle aziende molitorie la cui redditività, secondo un recente studio Ismea, è compresa tra il 2,5% ed il 3%, uno dei più bassi nell’intero comparto agroalimentare nazionale”.

L’Industria molitoria italiana a frumento tenero trasforma annualmente circa 5,4 milioni di tonnellate di frumento per la produzione di oltre 4 milioni di tonnellate di farine, destinate a prodotti simboli della nostra dieta alimentare quotidiana quali pane, pizza, pasta fresca, biscotti, pasticceria?

“Il quadro risulta ancor più preoccupante – conclude Valente -se si considera che le problematiche attualmente costatate sembrano destinate a protrarsi nei prossimi mesi e che non esistono al momento, purtroppo, misure atte a contrastarle efficacemente”.