Prezzi del grano alle stelle, allarme per la pasta
14 Settembre 2021“A breve non avremo il grano per fare la pasta”, prevede l’Ad de La Molisana
“Nemmeno durante la guerra mancò così tanto grano”[…]. “A breve non avremo abbastanza grano per fare la pasta” . Sono le parole che si leggono sull’intervista lasciata a Il Sole24 Ore da Giuseppe Ferro, Ad de La Molisana. “Per questo il prezzo di Spaghetti & Co. salirà tra i 15 e i 20 centesimi al pacco prima di Natale”.
Uno scenario causato dalla mancanza di materia prima proveniente dal primo produttore al mondo, il Canada, “che quest’anno ha prodotto 3,5 milioni di tonnellate di frumento duro anziché le solite 6,5” .
Felicetti: “Scarsità dovuta al clima”
L’allarme sulle ripercussioni del deficit di frumento duro era già stato lanciato poco tempo fa dal leader dei pastai italiani di Unione Italiana Food, Riccardo Felicetti, intervistato dal Corriere della Sera. “Da tre anni a questa parte è cresciuta la domanda mondiale di pasta ed è stata superata la produzione, proprio a causa degli elevati consumi e per una risposta non adeguata da parte della produzione – sostiene il leader dei pastai italiani – Ora, gli eventi climatici avversi si sono inseriti in questa situazione critica creando sconquasso e scompiglio all’interno della filiera del grano duro”. Pensiamo alla siccità che ha danneggiato le colture cerealicole canadesi, alle inondazioni in Francia, all’uragano negli Usa. La scarsità della materia prima a livello mondiale è palese ed ha intaccato i prezzi anche sulle piazze italiane.
Il deficit del frumento duro a livello globale – sempre secondo Felicetti – lancia nubi fosche sulla produzione di Spaghetti & Co. , “sia in termini di carenza di prodotto sugli scaffali nel prossimo autunno inverno, sia in termini di costi. […] L’Italia, grazie alle scorte, sta mitigando per ora gli effetti dei prezzi sui prezzi allo scaffale, ma non è chiaro ancora per quanto questo sarà possibile perché nessuno vende la materia prima agricola con contratti di lungo periodo, si limitano a vendere l’oggi per oggi e questo non consente ai pastifici di creare ulteriore scorta”.