Gli eventi per il marketing della pasta
30 Marzo 2010L’evento, nelle sue molteplici forme, è sempre più spesso protagonista della comunicazione aziendale dei nostri tempi. E può rappresentare una straordinaria opportunità nell’ambito del marketing relazionale per promuovere con successo il prodotto pasta.
di Marino Rossi
In precedenti contributi si è fatto cenno alla crescente importanza che gli eventi di marketing ricoprono nel quadro di un’articolata strategia di valorizzazione del prodotto all’altezza dei tempi.
I nuovi media e le attuali tecnologie dell’informazione permettono anche a un produttore medio-piccolo di pasta l’accesso a una tale leva di marketing, che prima richiedeva invece ingenti risorse.
Gli eventi sono iniziative di grande richiamo e forte contenuto aggregativo, da sempre parte del modo naturale di comunicare.
Con il calo di efficacia dei media classici (tv in primis), la comunicazione d’impresa ha rivalutato il potere di impatto dell’evento: i consumatori chiedono (e sono sensibili a) un nuovo modo di associare il marchio/prodotto a un’esperienza diretta, interattiva ed emozionale che lasci un segno, un ricordo durevole.
Ciò rientra nella moderna visione di marketing relazionale, imperniato sull’ascolto e il coinvolgimento delle persone: il prodotto e l’azienda non possono più essere comunicati solo in modo unidirezionale, ma vanno vissuti nella loro completezza, anche (e soprattutto) ai livelli emozionali, interattivi e spettacolari.
Tutto ciò acquista ancora maggior valore se il prodotto si presta egregiamente a fornire sensazioni, emozioni ed esperienze, come nel caso di preparazioni alimentari a base di pasta: sappiamo bene come il gusto e l’olfatto siano sensi che possono lasciare tracce indelebili, quindi un evento ben riuscito potrà dare al nostro marketing della pasta un valore aggiunto di tutto rispetto.
Occorre allora ripensare il rapporto di comunicazione tra produttore e consumatore di pasta, fondandolo proprio sull’interattività e la partecipazione emotiva.
A tale proposito l’evento torna prepotentemente alla ribalta del marketing, in qualità di forma comunicativa globale, flessibile, avvolgente, originale, in definitiva coinvolgente e apprezzata.
Non è esagerato affermare che l’evento è sempre più spesso il protagonista della comunicazione aziendale dei nostri tempi, e gli studi ne prevedono un ulteriore significativo aumento.
A ragione lo si ritiene uno strumento caratterizzante, un autentico vantaggio competitivo nelle strategie di marketing: le aziende credono sempre più nella spettacolarizzazione della politica di comunicazione.
Cerchiamo di definire meglio il concetto di evento, che comprende svariati tipi possibili di attività, come ad esempio: conferenza stampa, inaugurazione, convegno, celebrazione, anniversario, convention, ecc.
Si può dire che l’evento è l’unico strumento della comunicazione che unisce un’autentica e diretta aggregazione e concentrazione del pubblico desiderato (ad esempio giornalisti, ristoratori) alla efficace interazione di questo stesso target con il prodotto (e la marca), capace di creare emozione e coinvolgimento intorno ai messaggi chiave al fine di produrre una memorabile esperienza.
La chiave dell’evento è rendere ogni partecipante un protagonista attivo dello spettacolo che va in scena, non solo un semplice spettatore.
A tale scopo si dovrà attivare un coinvolgimento il più possibile multisensoriale, si faranno vivere esperienze di gruppo, piacevolmente aggreganti e conviviali, creando una forte interazione e nuove relazioni tra e con i partecipanti; le attività devono essere interessanti e anche “serie” ma sempre all’insegna del piacevole intrattenimento.
Grande attenzione (e relativo spazio) va prevista per il dialogo con gli intervenuti e l’ascolto dei loro punti di vista e suggerimenti […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri [/hidepost]