Gli imballaggi attivi e intelligenti
27 Aprile 2010Le recenti novità legislative in tema di imballaggi attivi e intelligenti.
di Laura Celentano
I progressi e la ricerca scientifica hanno consentito di sviluppare, negli ultimi anni, imballaggi alimentari contenenti sostanze che prolungano la durata di un alimento o segnalano una sua perdita di qualità e di freschezza.
All’estero, in particolare Stati Uniti e Giappone, imballaggi di questo tipo sono largamente diffusi e ben accettati dai consumatori. Nel Sol Levante, ad esempio, alcuni prodotti alimentari tra i quali il pesce o la frutta, non possono essere commercializzati se non confezionati con dispositivi attivi per la loro conservazione. In Europa, invece, il loro utilizzo è piuttosto recente: il primo regolamento in materia risale al 2004 e non contempla regole specifiche per la produzione e la commercializzazione.
Proprio per colmare questo vuoto legislativo e per disciplinare uniformemente un settore che registra sempre maggiore interesse, è stato recentemente pubblicato il regolamento comunitario 450/2009 (del 29 maggio 2009) relativo alle modalità di immissione in commercio e all’etichettatura degli imballaggi attivi e intelligenti destinati all’uso alimentare. Quali caratteristiche hanno questa tipologia di imballaggi? Il nuovo regolamento fornisce utili riposte a riguardo. Sono considerati imballaggi attivi quelli che prolungano la conservabilità, mantengono o migliorano le condizioni dell’alimento catturando, ad esempio, le sostanze che provocano un invecchiamento del prodotto, quali ossigeno o etilene; la pasta fresca è uno degli alimenti che può trarre vantaggi dall’utilizzo di imballaggi attivi, i quali possono sostituire i film plastici non sempre impermeabili alla penetrazione dell’ossigeno.[hidepost]
Sono, invece, imballaggi intelligenti quelli che controllano le condizioni dell’alimento imballato o del suo ambiente. Alcune tipologie di imballaggi intelligenti modificano il loro aspetto quando l’alimento comincia a degradarsi all’interno della confezione registrando, così, le sue “condizioni di salute”; ad esempio vi sono pellicole adesive che, reagendo agli sbalzi di temperatura, cambiano colore rendendo impossibile la lettura del codice a barre ed impedendo, così, l’acquisto; è una tipologia di imballaggi ancora più sofistica di quelli attivi perché forniscono informazioni utili durante la fase di trasporto, stoccaggio e commercio. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri di Pastaria! [/hidepost]