Una nuova opportunità per un nuovo made in Italy
22 Dicembre 2009«Inequivocabilmente questo prodotto rappresenta prima ancora che una scommessa, una sfida vinta». Con queste parole il Gruppo Casillo ha deciso di anticipare il progetto che vede la luce proprio in questi giorni, un progetto che porta un nome tanto semplice quanto ambizioso: «100% Grano Italiano». Arriva infatti da Casillo una semola nata per rispondere ad una pertinente e manifesta esigenza del mercato. Nell’azienda molitoria di Corato non ci sono dubbi: «nel corso di questi mesi abbiamo infatti selezionato in maniera scrupolosa più di 200 validi agricoltori del territorio italiano e tramite una importante politica di incentivi economici, siamo riusciti ad ottenere un grano 100% rintracciabile, 100% italiano». Oggi il risultato di quell’investimento è disponibile per tutti i pastifici che ambiscono ad un prodotto che possa dirsi “Made in Italy” in ogni sua parte, semola compresa.
Il Gruppo Casillo, proprio con il lancio di questa idea-brand di cui è capofila, tende la mano proponendo un patto preciso tra le parti: più incentivi agli agricoltori con l’obiettivo di raggiungere un grano più competitivo e controllato. Era infatti da più di un anno che l’importante realtà industriale di Casillo stava valutando la creazione di una semola, definita appunto «100% semola italiana», che potesse rispondere alle esigenze di alcuni clienti che avevano manifestato l’intenzione di chiudere idealmente il cerchio della propria filiera muovendosi con decisione verso una “pasta totalmente tricolore”. I tecnici di laboratorio assicurano che «le partite genuine di grano, con una rintracciabilità chiara e con qualità merceologiche elevate, costruiscono una materia prima ineguagliabile per caratteristiche di pastificazione e proprietà organolettiche».
A suggellare tale simbiosi tra il Gruppo Casillo e il territorio italiano è arrivata la certificazione di rintracciabilità di filiera, secondo la norma UNI EN ISO 22005:2008, attestata da parte dell’ente CSQA (certificato n.11836), che garantisce e documenta l’intera rintracciabilità della semola a partire dai campi di coltivazione attraverso lo stoccaggio e la produzione.
I dirigenti della Casillo di certo non nascondono la loro principale vocazione: «in quanto imprenditori, siamo animati da un sano spirito mercantile quindi il nostro compito è produrre e commercializzare ciò che il mercato richiede e oggi la richiesta è precisa. Noi pur essendo, dati alla mano, i maggiori consumatori di grano duro italiano, questo va ribadito e sottolineato, riteniamo che solo attraverso una costruttiva collaborazione tra il mondo agricolo, il mondo industriale e il consumatore finale si possa tracciare un percorso virtuoso che valorizzi la tipicità e la nostra tradizione italiana».
Per tanto si profila la possibilità di una nuova frontiera per il made in Italy. Il Gruppo Casillo ha pertanto creduto negli agricoltori che si sono impegnati con loro, nella creazione di questa nuova possibilità per il mercato. «Abbiamo voluto lanciare questo segnale», aggiungono dalla Casillo. «Per una volta ci siamo mossi, prima ancora di ascoltare le richieste dei nostri clienti, accettando di premiare il sistema agricolo pur di arrivare, in breve tempo possibile, ad una semola “puramente” italiana di alta qualità. E non finisce qui, noi siamo disponibilissimi alla creazione di un consorzio interamente italiano, che possa riunire tutti gli attori di questo nuovo modo di pensare il prodotto pasta… una pasta italiana dal seme alla forchetta».
Chiunque fosse interessato a ricevere maggiori informazioni circa questa nuova tipologia di semola può contattare direttamente l’azienda che sarà lieta di fornire tutte le indicazioni del caso.