FELICETTI&SCABIN A IDENTITA’ GOLOSE 2013
16 Febbraio 2013LA TRADIZIONE DEL PRIMO PIATTO: LA PASTA TORNA PROTAGONISTA ASSOLUTA Concluso il giro del mondo, l’Italia del Nord, del Centro e del Sud tornano al centro della cucina. Il Rispetto come valore rivoluzionario!
Identità Golose Milano – Con Monograno Felicetti a Identità Golose 2013 la pasta è protagonista assoluta, quest’anno con un ritorno al primo piatto, alla tradizione, in un trait d’union d’eccezione con il tema del Congresso.
Lo spot sociale che precede tutte le partite di calcio dei campioni europei è intitolato “Respect”. Clarence Seedorf è il primo testimonial di un filmato che rivendica il rispetto per le razze, per il sesso, per i giovani, per gli anziani. Lo scambio delle maglie e il sorriso dei protagonisti invita a un rispetto troppo spesso dimenticato, nello sport come nella società. Il tema del rispetto è forte e attuale. Non è dunque per caso che Identità Golose 2013 abbia scelto di ruotare attorno al valore rivoluzionario del rispetto. Rispetto per la natura, per le materie prime, per i clienti. Rispetto dei clienti nei confronti dei cuochi e dei ristoratori.
“Per me rispetto è semplicemente senso di responsabilità – afferma Riccardo Felicetti, presidente dei pastai italiani – che dobbiamo avere nel lavoro di tutti i giorni, nella ricerca degli ingredienti, nella qualità dei prodotti, nell’impegno rivolto all’innovazione. Ma anche e soprattutto nel rispetto di una tradizione, quella della pasta, che ha secoli di storia”.
Lo stand Felicetti ha riservato molte sorprese: pasta del Nord, pasta del Centro e pasta del Sud. Pensate, studiate e rielaborate da Davide Scabin, con cui Felicetti ha percorso una sorta di giro del mondo. L’Europa, le Americhe, l’Asia. “Nel recente passato – spiega Felicetti – abbiamo dimostrato, con successo, che la pasta si può proporre in mille maniere diverse. Nel 2013 torniamo alla tradizione, agli ingredienti locali, a ricette ripetibili e al rispetto di chi, lo chef, dopo aver provato, riprovato, migliorato, modificato, chiesto a se stesso e agli altri se la strada fosse quella giusta, interpreta queste tradizioni in maniera contemporanea”.
Davide Scabin, chef del Combal Zero di Rivoli, aggiunge: “Il mio compito è dare piacere e offrire un’emozione. Questo piacere può essere standardizzato. Ed è la vera soddisfazione dello chef: poter essere clamorosamente e volontariamente copiato. Questa volta nel rispetto della tradizione, nel rispetto di quella meraviglia chiamata pasta”.
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