IL CONTRIBUTO DEL PACKAGING ALIMENTRE ALLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
19 Dicembre 2013Quale il reale contributo del packaging alla sostenibilità ambientale?
Quale il ruolo delle fiere di settore nell’attuale scenario competitivo e quale la strategia più opportuna per portare il Made in Italy nei principali mercati esteri?
Il primo quesito, che incrocia inevitabilmente temi cruciali quali la salute, è stato affrontato in occasione della tavola rotonda “ Dallo stabilimento alla tavola per una filiera virtuosa: scelte vincenti per stare bene” che si è tenuta in occasione del Forum Food & Made in Italy a Milano presso la sede del Sole 24 Ore, alla quale ha partecipato Riccardo Cavanna, Vice Presidente di Ucima.
Fatalmente – afferma Riccardo Cavanna – quando si pensa al concetto di sostenibilità ambientale si tende spesso a considerare la dimensione materiale del problema del packaging: impiego di materiali eco-compatibili che consentano di entrare nella filiera del riciclo, riduzione del sovraincarto, omettendo però nel dibattito che l’imballaggio per alimenti si trova in realtà al centro di un intreccio particolarmente complesso: da un lato la necessaria riduzione dell’impatto ambientale, ma dall’altro la conservazione del prodotto e della sua sicurezza nonché la contestuale esigenza di contenerne i costi di produzione. Ad oggi, il vero contributo del packaging alla sostenibilità ambientale, non sta solo nell’impiego di materiali eco compatibili, che pure esistono ma i cui costi di processo sono ancora troppo elevati, quanto nella riduzione degli sprechi.”
Gli imballaggi infatti conservando i prodotti, ne prevengono la deperibilità, ne aumentano la vita media, ne riducono gli scarti salvaguardando in questo modo l’ambiente da un inutile aumento di produzione di beni e di rifiuti.
E’ dunque l’imballaggio in sé – sembra emergere dal dibattito- l’elemento chiave che, congiuntamene al costante sforzo delle tecnologie di per pensarlo e produrlo, rappresenta la strada virtuosa verso la sostenibilità.
“Dobbiamo essere capaci di capitalizzare, in tempi brevi, le nostre competenze distintive realizzando alleanze con gli operatori leader nei mercati obiettivo che ci consentano di creare piattaforme consolidate per aiutare le imprese a fare sistema. I nostri clienti non possono permettersi costosi (o lunghi) esperimenti. Lavorare su piattaforme consolidate ci consente inoltre di entrare in relazioni con i top buyers di tutto il mondo e quindi garantire la loro presenza a Parma – ha invece evidenziato Antonio Cellie Amministratore Delegato di Fiere di Parma – partecipando alla tavola rotonda incentrata sulla discussione “Il ruolo delle fiere di settore a sostegno e promozione del “Food in Italy”.
Ed è proprio in questa logica funzionale che si inserisce Food Pack, la recente Joint Venture espositiva tra Fiere di Parma e Ucima dedicata alle tecnologie per il confezionamento e l’imballaggio alimentare Made in Italy che si terrà in occasione di Cibus Tec (28-31 ottobre 2014), da oltre 70 anni salone di riferimento delle tecnologie meccano-alimentari. Una community di filiera che, per le imprese tricolore, sarà occasione di incontro con le delegazioni di potenziali clienti provenienti dai mercati italiani ed esteri.
Grazie al recente accordo con Anuga FoodTec, che pure entra in questa partita, Fiere di Parma ha così innescato quel circuito virtuoso di relazioni che posiziona il quartiere fieristico non tanto come contenitore espositivo a supporto degli operatori, quanto come vero e proprio aggregatore del sistema imprenditoriale di settore.