Il Gruppo Pavan non conosce crisi
21 Luglio 2009Il fatturato sale a 90 milioni di Euro con il 95% di export e 465 dipendenti. Utile a 6,7 milioni di Euro.
Negli ultimi 5 anni il fatturato del gruppo Pavan – leader per la produzione di macchine e impianti per il settore alimentare – è cresciuto del 66% raggiungendo i 90 milioni di Euro nel 2008 con una quota export pari al 95% e referenze in 120 paesi. L’utile consolidato è pari a 6,7 milioni di euro (+46%).
“I risultati del 2008, in uno scenario mondiale estremamente complesso e segnato da forti tensioni sui prezzi di commodities e delle materie prime come il grano – afferma l’amministratore delegato Andrea Cavagnis – confermano, ancora una volta, la solidità e la forza competitiva del Gruppo. Abbiamo incrementato la forza lavoro, i volumi produttivi e gli impianti installati con crescite significative delle quote di mercato detenute nel continente americano e africano.
L’azienda di Galliera Veneta si colloca in una fascia di mercato medio-alta grazie alla elevata personalizzazione richiesta degli impianti e dei processi produttivi. Tra i maggiori clienti si possono citare le multinazionali Kraft, Nestlè, PepsiCo, Barilla, Conagra, Procter & Gamble e molti altri produttori leader nei propri mercati di riferimento.
“Il 2009 sarà un anno ancora positivo per noi ma senza le crescite del passato. Il settore alimentare sta vivendo una crisi meno intensa di altri settori. Abbiamo ampi margini per operare considerando che sono pochi i concorrenti al nostro livello e che ci sono interessanti mercati a cui proporsi. Nonostante la crisi economica e finanziaria investiamo il 5% annuo del fatturato nella ricerca e sviluppo del prodotto e di tecnologie sempre più attente alle nuove esigenze dei clienti. Questo sforzo ci rende fiduciosi per affrontare le sfide competitive dei prossimi anni.”
In occasione della presentazione dei dati economico-finanziari è stato illustrato anche il rapporto sociale ed ambientale 2008.
“E’ un chiaro segno del nostro impegno nel perseguire un’attività produttiva nel pieno rispetto dell’ambiente, valorizzando le competenze interne, il capitale umano e collaborando con il mondo accademico e scientifico mondiale per sviluppare tecnologie pulite e sostenibili.”