Le novità nel senza glutine
23 Settembre 2009L’articolo presenta le novità in materia di composizione ed etichettatura della pasta senza glutine.
di Laura Celentano
l 20 gennaio scorso è stato pubblicato il regolamento CE 41/2009 relativo alla composizione ed etichettatura dei prodotti alimentari adatti alle persone intolleranti al glutine.
Si è andato così a colmare un vuoto legislativo presente da tempo che lasciava non poche perplessità agli operatori del settore, sopratutto a causa della crescente domanda di prodotti alimentari destinati ai celiaci. Prima di approfondire le interessati novità introdotte dal regolamento è utile introdurre una breve premessa per cercare di capire in quale contesto sociale e normativo si inserisce l’atto e le motivazioni che ne sono alla base. La celiachia, come definita dall’AIC, l’Associazione italiana celiachia – è una malattia che si manifesta con una intolleranza al glutine, la sostanza proteica naturalmente presente in moltissimi cereali quali avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. Secondo i dati dell’AIC, attualmente, in Italia, l’incidenza della malattia è pari ad 1 soggetto ogni 130 persone; i celiaci potenziali sarebbero 400 mila mentre quelli con la malattia diagnostica intorno a 85 mila casi anche se, annualmente, l’incremento di nuovi casi e di circa il 10%. Attualmente non esistono terapie specifiche contro la malattia. L’unico modo per tutelarsi consiste nell’escludere totalmente il glutine dalla dieta alimentare perché se assunto, anche in piccole dosi, può provocare effetti negativi per la salute. In particolare, nelle persone intolleranti, il glutine determina una risposta immunitaria a livello dell’intestino ed una conseguente infiammazione cronica con scomparsa dei villi intestinali. è evidente che i consumatori affetti da questa patologia devono sopportare grossi sacrifici alimentari, soprattutto se abituati alla dieta mediterranea particolarmente ricca di alimenti a base di cereali quali pane, pasta, pizza e via dicendo. [hidepost]
Per venire incontro alle crescenti esigenze dei consumatori celiaci, l’industria alimentare ha elaborato, negli ultimi anni, una gamma sempre più ampia di prodotti idonei alla loro alimentazione, etichettati con diciture quali «senza glutine», «gluten-free», «no glutine», ed equivalenti. Tali prodotti sono comunemente definiti “prodotti dietetici” o “prodotti destinati ad una alimentazione particolare” e, proprio per la loro particolare natura, fanno riferimento ad una apposita normativa comunitaria , la diretiva 89/38/CEE recepita in Italia dal decreto legislativo 111/192, che li differenzia da quelli “convenzionali” destinati all’alimentazione di tutti i consumatori (disciplinati, invece, dalla direttiva 2000/13/CE, recepita in Italia dal decreto legislativo 109/1992). La categoria dei prodotti dietetici comprende, oltre agli alimenti senza glutine, anche gli integratori, gli alimenti arricchiti di vitamine e minerali, i “novel food”; vengono commercializzati nelle farmacie o in punti vendita specializzati, in parte anche nei supermercati ma in appositi reparti […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista [/hidepost]