Pasta all’uovo
11 Gennaio 2008L’antica cittadina di Amatrice, famosa nel mondo per aver dato i natali – così dice la tradizione – ad uno dei piatti più gettonati della cucina italiana, i celebri bucatini all’amatriciana, si arrampica sulle prime pendici dei monti della Laga, al confine con l’Abruzzo. Le montagne ci accolgono spruzzate dalla prima neve d’autunno, nell’aria rarefatta del primo mattino.
Antica città di passaggio delle greggi che dalla Campagna romana andavano a svernare verso l’Adriatico; di qui passava infatti il più importante tratturo della transumanza, tuttora ben visibile davanti all’antica chiesa dell’Icona Passatora, uno dei più di cinquemila chilometri censiti all’inizio del Novecento percorsi dai numerosissimi greggi su tutto il territorio verso il mare.
Poche case, un tempo, strette alla chiesa, cinta da poderose mura; oggi la bella cittadina di villeggiatura vive nel benessere di un ambiente incontaminato circondata da campi, pascoli, boschi di castagni, faggi, aceri. La grande conca di Amatrice, ai suoi piedi, dalla quale occhieggia il lago di Scandarello, è punteggiata da orti e da ricche coltivazioni. E il benessere è palpabile oggi nella cittadina; sono lontani i tempi in cui, quando le viuzze venivano invase dalle torme di pecore in transumanza, qualche porta si apriva di un filo e una mano silenziosa afferrava per le zampe una delle migliaia di pecore che strisciavano contro il muro passando e furtivamente la faceva entrare dentro casa, assicurando così alla povera famiglia cibo prezioso.
Sul corso principale si apre oggi, fra i numerosi negozi di ghiottonerie alimentari (vogliamo parlare della sapida mortadella di Amatrice con la quale si confezionano i ghiotti cannelloni?), anche il piccolo pastificio di Luana Pica: «Pasta all’uovo» dice la rustica insegna di legno, nella quale è è rappresentato un matterello, a ricordare che la manualità, anche nell’era delle macchine, è fondamentale per un prodotto di qualità […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista