Silvio Grassi nuovo presidente Italmopa
8 Luglio 2021Assemblea Generale Italmopa: nel 2020 andamento non univoco per i comparti della macinazione frumento tenero e frumento duro. Silvio Grassi eletto presidente per il biennio 2021-2022.
di Italmopa (comunicato stampa)
È Silvio Grassi il nuovo Presidente eletto in occasione dell’Assemblea Generale di Italmopa, Associazione Industriali Mugnai d’Italia, aderente a Confindustria e a Federalimentare, che rappresenta, in via esclusiva, l’Industria molitoria italiana a frumento tenero e a frumento duro.
Grassi, che guiderà Italmopa nel biennio 2021-2022, succede a Cosimo De Sortis che ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Associazione negli ultimi 4 anni dedicandosi al proprio compito con grande entusiasmo e profondo senso di responsabilità. A lui vanno i più sinceri ringraziamenti da parte delle Aziende associate e della struttura per aver contribuito fattivamente allo sviluppo dell’Associazione.
“Nei miei quattro anni di mandato che si concludono con questa Assemblea sono numerose le sfide a cui è stata chiamata l’Industria molitoria e che, con l’ausilio della struttura e della squadra di Presidenza, abbiamo affrontato con passione e determinazione – dichiara il Presidente uscente Cosimo De Sortis – Penso alla norma sull’etichettatura, ai temi sulla sicurezza alimentare, alle politiche inter-associative e di filiera. Italmopa è cresciuta in visibilità e autorevolezza e rappresenta oggi l’interlocutore obbligato su tutti i temi che riguardano la trasformazione industriale frumento tenero e frumento duro”.
Il neo Presidente Silvio Grassi è Titolare del Molino Grassi di Parma, una delle poche realtà molitorie in Italia adibite sia alla macinazione del frumento tenero, sia alla macinazione del frumento duro. Entrato a far parte dell’Associazione diversi anni fa, Grassi ha sempre partecipato attivamente alla vita associativa ricoprendo, tra l’altro, il ruolo di Vice Presidente della Sezione Molini a frumento duro proprio sotto il mandato di De Sortis, dal 2017 al 2021.
A supportare il Presidente Grassi, i quattro Vice Presidenti designati: Andrea Valente (Nova) ed Emanuela Munari (Munari F.lli) per la Sezione Molini a frumento tenero, Enzo Martinelli (Candeal Commercio) ed Emilio Ferrari (Barilla G. & R. Fratelli) per la Sezione Molini a frumento duro. Valente e Martinelli svolgeranno altresì la funzione rispettivamente di Presidente della Sezione a frumento tenero e Presidente della Sezione a frumento duro.
“E’ con grande piacere e orgoglio che raccolgo l’importante lavoro svolto dal mio predecessore che ringrazio sinceramente per quanto fatto sino ad oggi – commenta il nuovo Presidente Italmopa – Con la squadra che mi affiancherà nei prossimi anni, cercheremo di proseguire con la stessa determinazione lungo la strada intrapresa e di sviluppare tutti i temi all’ordine del giorno. Siamo consapevoli che ad attenderci ci saranno sfide impegnative alle quali dovremo rispondere in maniera efficace, ma sono certo che anche grazie al prezioso supporto dei Vice Presidenti riusciremo a raggiungere obiettivi importanti e a garantire tutto l’impegno necessario”.
IL COMPARTO MOLITORIO NAZIONALE NEL 2020
In occasione dell’Assemblea annuale, Italmopa ha diffuso, come di consueto, i dati 2020 relativi al comparto molitorio nazionale.
Per quanto concerne i volumi di sfarinati dell’Industria molitoria nazionale, si sarebbero attestati, nel 2020, in 8.089.000 tonnellate con un incremento del 2,4% rispetto al 2019 mentre il volume complessivo dei prodotti dell’Industria molitoria italiana – comprensivi anche dei sottoprodotti della macinazione – avrebbe raggiunto 11.550.000 tonnellate con un incremento del 2,8% rispetto ai livelli produttivi registrati nel 2019.
Sulla base degli indicatori relativi alla produzione e ai prezzi delle diverse tipologie di sfarinati e sottoprodotti della macinazione, il fatturato dell’Industria molitoria, avrebbe invece raggiunto, nel 2020, quota 3,850 miliardi di euro con un incremento del 7,5% rispetto al 2019.
Relativamente al comparto della macinazione del frumento tenero, si registra una riduzione complessiva dei volumi produttivi del 4,2% rispetto al 2019 – ovvero da 4,055 a 3,883 milioni di tonnellate – per via, in particolare, della forte contrazione registrata nei canali della panificazione (-7,6%) e della pizzeria (-22,8%) solo molto parzialmente compensata da una crescita del canale domestico (+33,6%) che esprime tuttavia una quota piuttosto limitata sugli acquisti totali delle farine di frumento tenero.
Sostanzialmente stabile il canale export, che ha assorbito nel 2020 circa 200.000 tonnellate di farine, e in leggera crescita il canale biscotteria/lievitati all’interno del quale si costatano tuttavia andamenti contrastanti dei volumi di vendita tra le farine destinate ai prodotti di prima colazione, in significativa crescita, e quelle utilizzate per la produzione di dolci da ricorrenza, in forte frenata.
Sempre secondo Italmopa, il fatturato del comparto molitorio a frumento tenero, tenuto conto dell’incremento medio, rispetto al 2019, del prezzo delle farine (+5,7%) e delle crusche (+4,1%) – risultante in primis dall’incremento dei costi logistici e della materia prima frumento tenero – dovrebbe situarsi, nel 2020, in 1,861 miliardi di euro con una riduzione dell0 0,8% rispetto al fatturato calcolato nel 2019, pari a 1,877 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il comparto del frumento duro è stato registrato, nel 2020, un incremento particolarmente rilevante (+9,0% circa) dei volumi di produzione di semole che, per la prima volta, si sono situati in oltre 4 milioni di tonnellate ((4.206.000 t rispetto a 3.858.000 t nel 2019, di cui 3.855.000 t destinate alla produzione di pasta alimentare).
A differenza di quanto osservato per altri comparti alimentari particolarmente penalizzati per la chiusura dei canali Horeca a seguito dell’emergenza sanitaria, questa problematica, nel caso della filiera frumento duro – semola – pasta, è stata superata in considerazione dell’aumento sia della domanda interna del prodotto finale pasta, sia – e soprattutto – delle esportazioni che hanno, globalmente, più che compensato le perdite costatate presso il canale Horeca. Per quanto riguarda gli usi domestici della semola – che rappresentano una quota marginale, inferiore all’1,5%, del totale del volume delle vendite – si è registrato, analogamente al comparto del frumento tenero, un aumento tendenziale decisamente importante (+45% in volume), quale conseguenza della corsa allo scaffale verificatasi essenzialmente durante il lockdown della scorsa primavera, e proseguita successivamente, a fasi alterne e in misura territorialmente differenziata, nel prosieguo dell’anno.
L’incremento, nel 2020, dei volumi di produzione di semole nonché delle quotazioni medie delle stesse semole (+11,0%) e dei sottoprodotti della macinazione (+1,4%) ha determinato una corposa crescita del fatturato del comparto calcolato in 1,989 miliardi di euro con un incremento del 15,9% rispetto al fatturato calcolato nel 2019 (1,716 miliardi di euro).