Spaghetti

4 Giugno 2010 Off Di Pastaria

Breve viaggio nel mondo degli spaghetti, ambasciatori del buon mangiare e della cultura italiana nel mondo.

di Oretta Zanini De Vita

Se parlate con un americano, la parola spaghetti è sinonimo di pasta; per questo la parola non si traduce in inglese ed è, come dicono loro, un termine che non si può usare al singolare, cioè uncountable. Questa piccola nota grammaticale la dice lunga su quanta strada abbiano fatto gli spaghetti se hanno l’onore di comparire nelle grammatiche americane. Aveva davvero ragione Giuseppe Prezzolini, quando scriveva: «gli spaghetti hanno diritto d’appartenere alla civiltà italica come e più di Dante».
In effetti – è sempre Prezzolini che lo sostiene – gli spaghetti sono davvero entrati in moltissime case americane i cui abitanti Dante non sanno nemmeno chi sia. E se la triste storia dei nostri emigranti ha diffuso questo tipo di pasta lunga negli Stati Uniti, l’attenzione verso questo formato è molto precedente. Il presidente Jefferson, che muore nel 1826, ben prima che cominci la nostra emigrazione, fu il primo ad importare negli States una macchina per fabbricare vermicelli e per far questo spedì a Napoli un suo emissario perché si documentasse sui migliori macchinari che a Napoli producevano una pasta ormai famosa nel mondo, e soprattutto vedesse come farla funzionare. La macchina prescelta dall’emissario Short fu acquistata, imballata e spedita in America. Noi non sappiamo che fine abbia fatto, ma nel quaderno di cucina di casa Jerfferson compaiono ricette dei «macaroni» alla napoletana così come allora si chiamavano gli spaghetti.Il termine “spaghetto”, che a differenza dell’inglese-americano si può mettere sia al singolare che al plurale, è entrato molto tardi nella nostra lingua: dalle trafile delle prime macchine da pastificazione uscivano fidelini nel Nord e vermicelli nel Sud. è probabilmente intorno alla metà dell’Ottocento, quando ancora nei dizionari dell’Accademia della Crusca, fiorentina, il termine non compare, ma lo si comincia a trovare invece in dizionari napoletani del medesimo periodo. [hidepost]
Anticamente, al suo affacciarsi nelle cucine dei potenti, la pasta è stata guardata con occhio malevolo dai palati schizzinosi del Rinascimento; e c’era anche chi ne sosteneva l’indigeribilità e il fatto che nuocesse alla salute […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere il prossimo numero [/hidepost]