Sviluppo sostenibile e quotidianità del lavoro
21 Aprile 2011Sviluppo sostenibile: forma di sviluppo della società che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare nello sviluppo stesso, preservando la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali. Ne parliamo con diversi produttori di pasta.
di Maria Antonietta Dessì
È difficile pensare di riuscire a conciliare uno sviluppo economico basato sui continui incrementi di produzione di merci che sia in piena sintonia con il rispetto dell’ambiente. Nelle società occidentali ci si trova spesso di fronte al problema di dover consumare più del necessario pur di non scalfire la crescita dell’economia di mercato, con conseguenti numerosi problemi ambientali, oltre che etici: sovrasfruttamento delle risorse naturali, aumento dei rifiuti, mercificazione dei beni.
Insomma la locuzione “sviluppo sostenibile” appare come una vera e propria contraddizione in termini. Eppure ci deve essere un modo per contemperare le due cose. Ci siamo chiesti a questo proposito come siano organizzate le imprese che producono pasta. I pastifici non hanno certamente lo stesso impatto ambientale delle imprese chimiche (per citare un caso), ma è ovvio che tutti noi, ognuno a suo modo, abbiamo la possibilità di ridurre l’impatto con l’ambiente nelle cose che facciamo, consumi o produzione che siano.
Al di là degli obblighi di legge – che tra l’altro non sono pochi – i comportamenti virtuosi e gli accorgimenti del caso sono diversi. L’attenzione per l’ambiente, anche da parte degli imprenditori appare sempre maggiore. E nel caso della pasta, abbiamo verificato con soddisfazione che la sensibilità dei produttori è sempre maggiore. Si esprime nei modi più disparati: dalla ricerca di materie prime locali (per il minor consumo di anidride carbonica nel trasporto), all’impiego di confezioni meno impattanti, dall’utilizzo di energia rinnovabile alle certificazioni ambientali. [hidepost]
A proposito di prodotti a chilometri zero, è giusto citare il Pastificio dei Campi di Gragnano. Non saranno zero i chilometri che separano i campi di grano dal pastificio ma non sono quasi mai nemmeno più di 150. I Di Martino infatti, giovani titolari del nuovo pastificio, impiegano solo materia prima del Sud Italia. Lo fanno non solo per amore del prodotto locale, ma anche per il minore impatto ambientale che comporta il trasporto della merce. A conferma di questa sensibilità nei confronti dell’ambiente […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati per non perdere i prossimi numeri [/hidepost]