Uno sguardo d’insieme sulle principali disposizioni di legge in materia di etichettatura della pasta alimentare.
di Lino Vicini e Cecilia Marconi
a disciplina dell’etichettatura degli alimenti risulta essere alquanto complessa per la minuziosità delle disposizioni che la compongono.
A ciò si aggiunge, in particolare negli ultimi anni, una serie incessante e ripetuta di modifiche da parte del legislatore.
Il semplice confronto tra lo scarno art. 8 della legge 283 del 1962, che si occupava di disciplinare originariamente l’etichettatura ed il testo oggi vigente, contenuto nel decreto legislativo 109 del 27 gennaio 1992, formato da oltre trenta corposi articoli, dimostra quanta strada sia stata percorsa in questi anni.
Gli operatori sono pertanto tenuti ad aggiornare periodicamente il loro bagaglio di conoscenze sulla materia per non correre il rischio di porre in commercio prodotti con etichette non adeguate alle numerose e ricorrenti novelle normative.
In questo articolo si intende fornire un primo sguardo d’insieme alle principali disposizioni della materia relativamente alle paste partendo in primo luogo dall’analisi delle fonti ove si segnala la coesistenza di norme di diversa provenienza italiane e comunitarie.
Il rapporto tra queste disposizioni, apparentemente semplice ad una prima lettura, può dare luogo a non pochi problemi interpretativi all’operatore a causa della presenza di diversi, e talvolta inconciliabili, principi guida alla base delle norme nazionali e di quelle comunitarie. br>Per favore fai il Login o