Identikit del consumatore di pasta
20 Marzo 2009Chi è il consumatore di pasta fresca in Italia? Comprendere meglio chi compra cosa è di importanza fondamentale per proporre il giusto prodotto a ciascun cliente.
di Marino Rossi
Abbiamo più volte argomentato, su queste colonne, come il moderno concetto di marketing comprenda al suo interno molteplici articolazioni.
Col tempo esso si è progressivamente arricchito di nuovi strumenti, al fine di fronteggiare al meglio le sfide provenienti da un mercato sempre più sfaccettato e da consumatori sempre più smaliziati, volubili e “infedeli”.
Nell’attrezzatura che non può mancare a chi cerca di navigare nei turbolenti mercati del XXI secolo, tanto più in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, rientra l’insieme delle ricerche di mercato.
Storicamente l’uso delle ricerche di mercato segna il crinale tra un marketing artigianale/dilettantistico e un marketing professionale/razionale.
L’obiettivo dichiarato di questo strumento è di ridurre i rischi di impresa.
Vi sono vari tipi di ricerche di mercato, che qui ci limitiamo a elencare: quantitative, qualitative/motivazionali, sulla concorrenza/prodotti esistenti, preliminari al lancio di prodotti nuovi, sulla pubblicità, e infine quelle psicografiche.
Quest’ultima categoria riguarda le ricerche sulla popolazione, sulle sue caratteristiche socio-demografiche, i valori/atteggiamenti/stili di vita, le abitudini di consumo e così via.
Tali ricerche fanno uso di questionari complessi, campioni molto vasti e elaborazioni sofisticate, il che determina costi elevati: sono quindi difficilmente alla portata di una singola azienda specie se di piccole dimensioni. [hidepost]
Le ricerche di mercato in Italia
In Italia lo strumento leader di tale genere di ricerche di mercato è realizzato da Gfk Eurisko, si chiama Sinottica, e si autodefinisce «un insieme di servizi e strumenti analitici realizzati come supporto per la ricerca e l’analisi di mercato, per lo studio dei comportamenti di consumo e per gli studi a carattere socioculturale. La base statistica è costituita da un’indagine continuativa a cadenza semestrale su un campione di 5000 persone, rappresentativo della popolazione italiana; oggetto di indagine sono le caratteristiche della persona e i comportamenti di consumo, rilevati con interviste personali».
Per gentile concessione di Gfk Eurisko siamo in condizione di diffondere e commentare alcuni dati ricavati da Sinottica 2008, riguardanti specificamente il consumo italiano di pasta fresca.
La ricchezza delle informazioni quali/quantitative e la sofisticata segmentazione che caratterizzano tale indagine permettono, tramite differenti incroci dei dati e successive elaborazioni del complesso data-base, di ricavare analisi assai significative delle categorie di acquirenti di questa tipologia di prodotto.
Diventa allora possibile costruire una vera e propria profilazione e mappatura, realizzando gli identikit dei vari tipi di consumatori: questo consente di mettere a fuoco i diversi segmenti di mercato molto meglio di quanto un piccolo-medio produttore di pasta fresca riesca a fare in base alle parziali, frammentarie e generiche informazioni di cui solitamente dispone grazie alla propria esperienza diretta, ai contatti personali e ai dati aggregati presenti sugli organi di stampa o forniti dalle associazioni di categoria.
Per districarsi nella mole di dati disponibili in Sinottica occorre procedere per passi successivi, partendo da alcuni elementi fondamentali.
Il consumo di pasta fresca
Un primo dato riguarda la frequenza di consumo di pasta fresca, calcolata a partire da un campione rappresentativo di 4203 responsabili di acquisti alimentari […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri [/hidepost]