Mancini, dal campo alla tavola
21 Aprile 2011La redazione
Un pastificio immerso in un campo di grano non è obiettivamente cosa che si può ammirare di frequente. I laboratori produttivi trovano normalmente spazio nelle zone industriali delle città e non in campagna e solo eccezionalmente chi produce cereali si occupa direttamente anche della trasformazione. L’azienda agricola Mancini è invece proprio come ve l’abbiamo raffigurata: un centinaio di ettari seminati a grano nei quali sorge un laboratorio di pasta secca che garantisce un degno destino ad un’ottima materia prima.
Sono davvero poche le imprese che aprono e chiudono la filiera della pasta. Normalmente i pastai più attenti hanno fornitori di semola di fiducia. In certi altri casi virtuosi, gli artigiani e gli industriali della pasta sottoscrivono accordi di filiera con gli agricoltori per assicurarsi un prodotto specifico, nelle quantità e con caratteristiche precedentemente determinate. Talvolta chi produce grano e lo vuole trasformare, sceglie un pastificio di riferimento perché gli venga confezionato il prodotto. è però davvero molto raro che un’azienda agricola detenga al proprio interno un laboratorio di produzione di pasta.
Eppure, per i Mancini, avviare il pastificio è stata una scelta del tutto naturale. [hidepost]
Massimo Mancini, l’attuale socio principale di quest’azienda familiare, ha ereditato, oltre a decine di ettari di terreno, un grande amore per il grano. L’azienda cerealicola che oggi è sua, era stata infatti in precedenza di suo nonno Mariano e poi di suo padre Giuseppe. Gli studi universitari in Agraria a Bologna sono quindi venuti da soli, come una naturale conseguenza di una passione tramandata in maniera immutata da una generazione all’altra.
La tesi di laurea non poteva che essere sulla filiera della pasta. Da lì il passo verso la produzione in loco è stato abbastanza breve: un primo passaggio, all’inizio dell’anno 2001, ha visto la produzione in due diversi pastifici e infine l’avvio nel 2009 di un proprio stabilimento produttivo […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri della rivista. [/hidepost]