1832-2012: centottanta anni di farine speciali
18 Luglio 2012Il Molino Dallagiovanna festeggia i suoi centottanta anni di attività
Nel 1832 il mondo continua la sua marcia verso la modernità: la Grecia diventa indipendente, New York si dota della prima rete di tram a cavalli e nascono Manet, Lewis Carrol e Monsieur Eiffel, destinati a cambiare per sempre il mondo dell’arte a livello globale. Anche nella pianura emiliana, in quella terra denominata Placentia, sta nascendo un’arte che, portata avanti con passione e maestria, è diventata il mestiere della Famiglia Dallagiovanna fino ai nostri giorni, 180 anni più tardi.
È proprio questo traguardo il casus belli dell’evento che Molino Dallagiovanna ha festeggiato sabato 16 giugno, fra autorità locali, ma soprattutto collaboratori provenienti da ogni parte del mondo.
Nel 1832 la famiglia Dallagiovanna inizia un’attività di macinazione dei cereali itinerante: senza un mulino vero e proprio, i Dallagiovanna portano la bàra (il calesse) da 25 quintali a prendere il grano dall’agricoltore e poi a macinare da altri mulini della zona. In seguito, dopo un primo mulino ad acqua ? nella prima metà dell’Ottocento ?, nel 1926 la famiglia acquista dai Visconti di Modrone un mulino a pietra ubicato già dove sorge parte della struttura odierna. Le generazioni si susseguono, e, negli anni 70, è il momento di Guido, Renzo e Vittorio, padri degli attuali dirigenti. L’ultimo cambio generazionale vede Pierluigi, Sergio e Andrea prendere il posto dei genitori e, con grande maestria, portare l’azienda ai vertici nazionali e poi esportare l’eccellenza del made in Italy in Europa e in tutto il mondo.
Anche il mulino, come struttura, si evolve e si dota dei più moderni impianti e delle nuove tecnologie, senza accantonare gli aspetti positivi delle lavorazioni tradizionali, né delle buone abitudini “vecchia scuola”. Quello che si origina è una sinergia virtuosa fra contemporaneità e memoria, dove l’ultramoderno impianto di macinazione Bühler e il nuovo magazzino logistica si affiancano ad uno stoccaggio totalmente naturale dei chicchi, una macinazione lenta – che non stressa amidi e proteine e mantiene inalterate le proprietà organolettiche dei chicchi – ed una pratica ormai scomparsa, ma fondamentale per una molitura ottimale: il lavaggio del grano.
Erano quasi duecento anche gli invitati, venuti a festeggiare insieme alla Famiglia Dallagiovanna questi due secoli di arte, passione e mestiere molitorio. E le oltre 50 farine di serie che vengono oggi prodotte grazie ad una struttura che viene gestita come una grande comunità familiare e due laboratori che operano in sinergia costante, grazie a tecnologi, scienziati dell’alimento e grandi maestri d’arte bianca, che lavorano quotidianamente al miglioramento costande delle farine.
Proprio il laboratorio d’arte bianca è stato oggetto di attenzione durante l’evento, grazie alla dedica al sig. Virginio Mainardi, storico e prezioso collaboratore del Molino, mancato recentemente. Altri riconoscimenti sono andati a coloro che, in un certo senso, hanno accompagnato la Famiglia Dallagiovanna per un tratto di cammino: La Marcantonio Foods Ltd, storica azienda londinese di coni e cialde, Andys Frukt, Milanopane, Dolciaria Capeccia, La Pizza + 1, la Sig.ra AngelaPantaleoni e, ultimo ma non ultimo, il Maestro Pasticciere Achille Zoia, testimonial Dallagiovanna dal 2008 e co-ideatore de Le dolcissime