Aumento dei prezzi, un problema senza fine
31 Ottobre 2008Sembra non giungere mai a conclusione la questione dell’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità e della pasta in particolare. I media contribuiscono a dare una visione distorta di quanto accade nei mercati, puntando il dito sui produttori. Le associazioni di categoria spiegano quanto ci sia di vero e quanto sia strumentalizzazione e danno qualche suggerimento su come uscire dalla crisi che attanaglia il settore.
di Maria Antonietta Dessì
Riprende sempre più acceso il dibattito sugli aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari. La già calda stagione estiva si è ulteriormente infervorata dopo le denunce fatte a vario titolo da associazioni dei consumatori, istituzioni e media sull’incremento di prezzi di alcuni alimenti.
All’inizio di agosto anche il Garante della sorveglianza dei prezzi, Antonio Lirosi, ha convocato le principali confederazioni imprenditoriali, ha sostenuto che l’elevato costo al consumo di pane e pasta non trovava più giustificazione nell’andamento del mercato delle materie prime e ha chiesto un fattivo contributo per un’inversione della tendenza. [hidepost]
La campagna mediatica che ne è seguita e che ha fatto eco anche alla pubblicazione di altri dati sull’inflazione, non è però apparsa a tutti corretta. I produttori – soprattutto i più piccoli – ancora una volta denunciano un atteggiamento di stampa e televisioni che tende a mettere in rilievo solo alcuni aspetti della vicenda e che non dà mai voce a tutte le parti in causa.
A questo fine abbiamo interpellato le principali associazioni di pastai in Italia, che hanno spiegato qual è la posizione delle imprese e motivato le scelte dei produttori anche in fatto di prezzi […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri di Pastaria, la rivista dei produttori di pasta. [/hidepost]