Canuti tradizione italiana

1 Aprile 2014 Off Di Pastaria

Un marchio storico della pasta italiana di qualità protagonista di un forte rilancio aziendale. Surgelato e canale Ho.re.ca. i punti di forza della nuova Canuti Tradizione Italiana.

Quella del Pastificio Canuti – avviato nel 1950 e pioniere negli anni ’80 della pasta fresca surgelata – è una storia tutta italiana dagli esordi ad oggi. Lo è per i luoghi e i modi in cui questo laboratorio è nato e cresciuto. Lo è per la cura e  la passione posta nella ricerca e produzione, lo è per gli ultimi avvenimenti che hanno riguardato l’impresa e che ne hanno rinvigorito le prospettive.

In un’Italia in profonda crisi economica anche pastifici strutturati e radicati nel mercato avvertono difficoltà enormi. Ma come spesso accade nel Bel Paese, la proverbiale capacità di ripensarsi – se necessario – ha permesso a questo laboratorio di rinnovare profondamente il modo per continuare a fare bene, o addirittura meglio, ciò che ha fatto dal 1950 ad oggi. Ed è così che lo storico pastificio Canuti, noto per l’alta qualità della pasta ma anche per l’impegno di una famiglia che ha portato avanti l’azienda per tre generazioni, ha rivisto negli ultimi due anni l’assetto societario, il management, il canale di riferimento e – seppur possa sembrare incredibile – anche la qualità del prodotto, elevandola ulteriormente.

In questo importante processo di rinnovamento aziendale che ha richiesto due anni di lavoro e che tuttora non si può considerare concluso, il vecchio pastificio ha preso il nome di Canuti Tradizione Italiana e ha investito in maniera importante e da ogni punto di vista.

La decisione più delicata messa in pratica da Denis Cecchetti, amministratore unico, Gilberto Giovannini, direttore vendite e Matteo Baldacci, direttore di produzione è stata quella di sacrificare tutto il segmento della pasta fresca per concentrare ogni sforzo su quella surgelata. La frammentarietà nella produzione del freschissimo, allora destinata alla grande distribuzione organizzata, richiedeva infatti un dispendio di energie molto elevato che distoglieva dall’investimento su nuova clientela e nuovi paesi. Dovendo riorganizzare tutto il sistema produttivo l’azienda ha preferito concentrarsi sulla qualità del prodotto surgelato e del servizio ad una clientela professionale sempre più esigente. La direzione presa è stata pertanto quella della minore ampiezza di gamma, cessando la produzione del fresco per il canale Gdo, al fine di garantire una maggiore ricerca e un più elevato valore aggiunto della produzione di fresco surgelato per il canale Ho.Re.Ca.

In quanto a qualità Canuti ha voluto rispettare lo spirito che aveva animato a suo tempo i fondatori del pastificio trasformando una buona pasta in un eccellente “ingrediente” per gli chef più esigenti in Italia e nel mondo. È così che Cecchetti e il suo staff hanno deciso di fare un salto di qualità puntando su materie prime ancora più pregiate, impiegando varie eccellenze italiane, denominazioni protette ma soprattutto prelibatezze, anche di nicchia, strettamente legate al territorio. Tra queste e solo per citare alcuni esempi, la farina macinata a pietra, le uova da allevamento a terra, il Parmigiano Reggiano DOP, la mortadella Bologna IGP, la pecora della Val di Funes (presidio Slow Food), i gamberi siciliani. Canuti Tradizione Italiana in questo modo investe sull’aggiornamento delle circa 200 referenze, surgelate fresche in IQF, e su un’invidiabile capacità di rispondere a specifiche richieste del cliente su formati e ricettazioni regionali ad hoc.

La bontà della sfoglia è invece garantita da una tradizionale trafila in bronzo ed una lenta lavorazione a dispetto degli oltre 11.000 quintali di prodotto realizzato ogni anno e destinato ai canali Ho.Re.Ca nazionali (circa 70% del fatturato) e di oltre venti mercati tra paesi europei, Stati Uniti, Medio Oriente, Singapore e Giappone.

Attualmente le gamme prodotte sono cinque…

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