Grano duro, crescono in Italia superfici e rese nel 2008
3 Settembre 2008Raccolto ben oltre la soglia dei 5 milioni di tonnellate. Bilancio positivo anche in Nord America e in Australia
la Redazione
Annata di carica per il granaio Italia nel 2008. Al balzo in avanti degli investimenti, incoraggiati dal caro-cereali e dall’azzeramento del set aside (la messa a riposo obbligatoria di una quota dei terreni coltivati), deliberato da Bruxelles per svincolare ettari inutilizzati e sopperire ai vuoti d’offerta europei, ha fatto riscontro a giugno un’ottima performance di resa. Un risultato, nella media nazionale, superiore anche alle attese iniziali, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno specializzate nella coltivazione del grano duro – prodotto di base per semole e paste alimentari – dove l’andamento climatico è apparso particolarmente favorevole. [hidepost]
Un doppio traino, quello delle rese e delle superfici, che ha portato in cascina un raccolto di frumento duro che a conti fatti dovrebbe largamente superare la soglia dei 5 milioni di tonnellate. Andando anche al di là dell’ottima performance del 2004, quando secondo l’Istat si era raggiunta in Italia quota 5 milioni e mezzo di tonnellate.
La prima stima, pubblicata a metà luglio, è dell’Agrit, il programma statistico messo a punto dal ministero delle Politiche agricole per le previsioni di superfici e rese delle principali colture agrarie italiane.
I conteggi ministeriali, basati su rilevazioni dirette in campo e su immagini aeree e satellitari, parlano per il duro di un raccolto 2008 di 5,39 milioni di tonnellate, corrispondente a una crescita del 37,5% rispetto ai 3,92 milioni indicati dall’Istat per la campagna trascorsa. A livello regionale, secondo i dati Agrit, il primato produttivo resta alla Puglia, con 1,1 milioni di tonnellate, seguita dalla Sicilia con 880mila e da Marche e Toscana, con volumi rispettivamente di 770 e 530 mila tonnellate. […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista [/hidepost]