Innovazione e nuove materie prime: la sfida per l’agroalimentare italiano
18 Ottobre 2016 Off Di PastariaComunicato stampa Aidepi
Quali nuovi prodotti alimentari sono stati introdotti sul mercato italiano? Con quali “nuove” materie prime, quinoa, amaranto, stevia, olio di girasole, farina di mais, riso, solo per citarne alcuni, le aziende italiane hanno dovuto imparare a confrontarsi? E con quali nuove specifiche tecniche i buyer devono imparare a misurarsi: biologico, sostenibile, con determinato contenuto proteico, origine italiana, ecc.?
Questi sono alcuni tra gli argomenti trattati oggi (18 ottobre, ndr) nella Tavola Rotonda Commodity Agricole, l’evento annuale organizzato da AIDEPI – Associazione Industriali del Dolce e della Pasta Italiani e da Areté – Research & Consulting in Economics, sulle prospettive dei mercati delle materie prime agroindustriali.
Giunto alla sua sesta edizione, l’evento ha riunito negli anni passati i rappresentanti di alcune tra le più importanti realtà produttive delle filiere food ed energy italiane, fornendo ogni anno spunti di analisi ed interpretazione delle dinamiche dei prezzi delle soft commodity, ed indicazioni sugli andamenti previsti per le stesse dinamiche nel breve, medio e lungo termine.
L’edizione 2017 si apre con una sessione dedicata al tema delle innovazioni dell’agrofood e delle implicazioni per le funzioni acquisti delle aziende agroindustriali, introdotta dalle relazioni di esperti Areté e seguita da una tavola rotonda partecipata da rappresentanti di primo piano del mondo agricolo, dell’industria alimentare e del retail.
La Tavola Rotonda, moderata da Carlo Alberto Pratesi, ha tra i partecipanti: Paolo Barilla, Presidente AIDEPI; Mario Guidi, Presidente Confagricoltura Nazionale; Giampiero Calzolari, Presidente Granarolo; Andrea Segrè, Professore Ordinario di Politica Agraria Internazionale e Comparata all’Università di Bologna, Marco Pedroni, Presidente di Coop Italia.
Così Paolo Barilla, presidente AIDEPI, commenta il tema della giornata: “Sentiamo sempre più forte la necessità di una informazione corretta e priva di pregiudizi immotivati. Infatti, la disinformazione sulle materie prime agricole, e quindi sul cibo in generale, può arrivare ad influenzare il consumatore finale con l’effetto di far perdere di credibilità al sistema agroalimentare italiano. Probabilmente una maggior presenza su questi temi portata avanti, anche tramite i canali social, dal Ministero competente, potrebbe aiutare a modificare tale percezione.”
“Fino ad oggi la politica agricola quasi mai si è occupata veramente delle colture definite commodity, eppure proprio coltivazioni come quella dei cereali rappresentano la vera spina dorsale della nostra agricoltura – ha dichiarato il Vice Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Come filiera dobbiamo cambiare approccio ai problemi e trovare tra di noi le risposte a: programmazione e destinazione delle produzioni, valorizzazione del made in Italy e quindi un prezzo soddisfacente nei vari passaggi dal campo allo stoccaggio, fino alla trasformazione. Innovazione e relazioni Interprofessionali sono essenziali per conseguire questi obiettivi con mutuo vantaggio per tutti gli operatori della filiera”.
Nel pomeriggio hanno avuto luogo due sessioni parallele, e gli analisti di Areté hanno trattato singolarmente i principali mercati delle commodity agricole ed agroindustriali (cereali, oli vegetali, latte e derivati, zucchero, cacao, uova, frutta secca e caffè) per fornire indicazioni circa gli andamenti previsti a breve e medio termine e le conseguenti strategie di gestione degli approvvigionamenti e di risk management.