La fiera come strumento di marketing per produttori di pasta: consigli pratici per sfruttarla al meglio
3 Gennaio 2014La crisi economica ha visto contrarsi i budget aziendali destinati alle manifestazioni espositive, e l’espansione del ruolo di internet sta erodendo consensi alle fiere, ma queste restano tuttora occasioni irrinunciabili e insostituibili per mantenere contatti diretti coi mercati, e per conseguire determinati obiettivi.
di Marino Rossi
Dopo alcuni articoli focalizzati sul ruolo di internet e del sito web, torniamo ad occuparci di uno strumento più tradizionale a disposizione del produttore di pasta, fresca o secca che sia: la fiera.
La crisi economica ha visto contrarsi i budget aziendali destinati alle manifestazioni espositive, e l’espansione del ruolo di internet sta erodendo consensi alle fiere, ma queste restano tuttora occasioni irrinunciabili e insostituibili per mantenere contatti diretti coi mercati, e per conseguire determinati obiettivi.
Importanti manifestazioni fieristiche dedicate all’alimentazione, quali Alimentaria (Barcellona, Spagna, 31 marzo – 3 aprile 2014) e Cibus (Parma, Italia, 5-8 maggio 2014), solo per fare alcuni esempi, e, più in là nel tempo, l’Expo 2015 (Milano) – il cui tema, lo ricordiamo, sarà “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” – possono rappresentare un’importante occasione di promozione e marketing per aziende produttrici di pasta alimentare.
Vediamo ora, in generale, quali sono gli obiettivi tipici di una esposizione fieristica:
• farsi conoscere più e meglio, stabilendo relazioni con la stampa e gli altri media, allacciando rapporti con esperti, colleghi, giornalisti, concorrenti, eventualmente partecipando a eventi, pranzi, ecc.;
• monitorare la concorrenza;
• effettuare ricerche di mercato;
• trovare nuovi canali distributivi, magari all’estero;
• aumentare in definitiva le opportunità commerciali per la propria pasta.
Siccome di solito non è possibile, in una stessa fiera, seguire tutte queste attività al livello che meritano, si consiglia di concentrarsi su qualche obiettivo per raggiungerlo al meglio.
Non tutte le esposizioni sono uguali, per cui ci sarà la fiera in cui è bene dedicarsi prevalentemente ai potenziali clienti esteri, e quella dove vale la pena di studiare a fondo i concorrenti; in una manifestazione orientata ai canali distributivi, ci si focalizzerà sulla ricerca di nuovi agenti, e così via.
Ne consegue che la pianificazione di una fiera è un prerequisito indispensabile, ancorché, a torto, spesso trascurata dai piccoli produttori di pasta, che arrivano all’appuntamento impreparati.
Eppure è evidente che, dato il costo non indifferente (stand, allestimento, trasporti, personale, ecc.) richiesto dalla partecipazione a una fiera, è tassativo dedicare tempo e risorse a una preparazione del tutto adeguata.
Ma chi pensa che, avendo speso tempo ed energie ad occuparsi dello stand (posizione, dimensione, allestimento), possa considerare il grosso del lavoro preparatorio fatto, sbaglia di grosso.
Prima di allestire lo stand e “andare in fiera” occorre infatti:
• ripensare a cosa si vuole comunicare ai visitatori, non solo in termini di immagine: chi siamo, che pasta produciamo, quale filosofia aziendale;
• come comunicare: cartelli, video, ecc.;
• che uso fare dello spazio espositivo: serve un angolo per poter preparare della pasta da servire in degustazione? Qualche tavolino per ospitare i visitatori/degustatori? Questo impone di valutare criticamente le proposte degli allestitori dello stand: la decisione finale deve necessariamente essere aziendale…
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