Le nuove sanzioni in tema di sicurezza

13 Dicembre 2008 Off Di Pastaria

Il decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 193, abroga le norme nazionali superate e introduce nuove sanzioni in tema di sicurezza alimentare.

Nei suoi suggerimenti sulle «cose da osservare nella composizione delle leggi», Charles Louis De Secondat Barone di Montesquieu nel 1748 ammoniva che «coloro che sono dotati di un ingegno tanto vasto da poter dare leggi alla propria nazione o a un’altra devono osservare certe cautele nella maniera di formularle». Tra questi, il principio per cui «non bisogna fare cambiamenti in una legge senza una ragione sufficiente1».
Questi preziosi e saggi consigli sono validi ancora oggi, a distanza di circa tre secoli e in un mondo completamente cambiato da quello in cui viveva il celebre filosofo dei lumi, in particolare nelle materie più soggette a repentine modifiche, come per esempio il diritto alimentare.

Il decreto legislativo 193 del 2007
Il decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 1932, contiene l’attuazione della direttiva 2004/41 relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore.
Tale decreto si è reso necessario al fine di mettere ordine nella complessa e talvolta caotica situazione normativa dovuta alla coesistenza tra le vecchie disposizioni nazionali in tema di igiene dei prodotti alimentari e le nuove regole introdotte dal legislatore comunitario, il cosiddetto “pacchetto igiene”.
Contestualmente alla uscita sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee dei regolamenti 852/2004, 853/2004, 854/2004 e 882/2004 è stata pubblicata anche la direttiva CE 2004/41 che abroga altre direttive recanti norme sull’igiene dei prodotti alimentari e le disposizioni sanitarie per la produzione e la commercializzazione di determinati prodotti di origine animale destinati al consumo umano.
Il legislatore comunitario con l’ingresso delle nuove regole nel 2004 ha fatto piazza pulita delle sue precedenti norme verticali in tema di prodotti alimentari.
Con l’introduzione delle norme del “pacchetto igiene”, che si occupa di ridisegnare le regole in materia di igiene degli alimenti, si è verificata in Italia una situazione particolarmente complicata caratterizzata dalla coesistenza di norme di diversa origine e natura. [hidepost]
A fianco delle preesistenti disposizioni nazionali frutto del recepimento in Italia delle direttive comunitarie degli anni ’90 (ora abrogate dal legislatore di Bruxelles) si sono posti i nuovi regolamenti, direttamente applicabili ed aventi piena forza di legge nel nostro Paese.
La coesistenza di diverse norme, in teoria tutte ugualmente applicabili, ha dato quindi luogo a numerosi problemi interpretativi, non facilmente risolvibili, con la semplice applicazione del principio generale contenuto nel brocardo latino «Lex posterior derogat priori3».
A questo proposito la situazione di incertezza ha spinto addirittura il ministero della Salute ad emanare una nota in data 24 maggio 2006 al fine di fornire una linea di indirizzo comune sui principi della sicurezza alimentare in relazione alle nuove norme.
L’entrata in vigore del decreto qui in commento si pone l’obiettivo di semplificare ed agevolare il lavoro degli operatori, tuttavia le novità non appaiono tutte positive in quanto il provvedimento presenta numerosi aspetti controversi e talvolta oscuri che cercheremo qui, se possibile, di chiarire  […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista [/hidepost]