Osservatorio prezzi 3/2016

17 Ottobre 2016 Off Di Pastaria

La rubrica quadrimestrale di Pastaria sui prezzi delle principali materie prime impiegate dai pastifici.

a cura del Centro studi economici Pastaria

Il calo dei prezzi era stato preventivato. Ma l’intensità dei ribassi e, soprattutto, l’esito dei raccolti 2016, deludenti sul piano qualitativo, hanno superato qualunque previsione di inizio stagione.

Un mix di fattori, tutti di marca ribassista, che hanno avuto quest’estate un impatto immediato, oltreché drastico, sulle quotazioni del frumento duro. La riapertura delle trattative, dopo la consueta sospensione degli scambi sotto raccolta, ha decretato già dalle prime battute della nuova campagna, una pesante riduzione dei prezzi. Se un anno fa non bastavano 300 euro per acquistare in Italia una tonnellata di grano duro (ce ne volevano 330 per l’esattezza) oggi lo stesso quantitativo è reperibile sul mercato a meno di 200 euro.

Sulla piazza di Foggia, benchmark nazionale, data l’importanza del distretto produttivo pugliese, a fine agosto i grani di migliore qualità sono passati di mano a un prezzo massimo di 185 euro per tonnellata, valore quasi dimezzato (-44%) sulla distanza di soli dodici mesi.

Va anche detto che il caso specifico del frumento duro, che ha già messo in allarme gli utilizzatori industriali (molini e pastifici), data la carenza di grani con caratteristiche qualitative idonee alle lavorazioni, si inserisce in un generale contesto recessivo sui mercati cerealicoli mondiali.

Tutti i fondamentali, in particolare l’elevato rapporto tra scorte e consumi, l’indicatore che influenza più di altri la direzione dei prezzi, suggeriscono scenari di calma piatta se non addirittura di ulteriore compressione dei prezzi.

Le indicazioni di forecast formulate dagli analisti suggellano, nelle valutazioni di fine agosto dell’IGC, l’International grains council, la previsione di un maxi raccolto 2016, con un bilancio record per la produzione di frumento e un picco storico assoluto anche per il granoturco, dopo una robusta revisione al rialzo delle stime di inizio estate.

Quest’ultima evidenza appare ancora più significativa se si considera che i bassi prezzi dei cereali foraggeri (e il protrarsi di questa condizione di oversupply dei mercati) terranno a freno anche i prezzi delle produzioni zootecniche, grazie a un effetto-calmiere che potrebbe materializzarsi proprio attraverso la catena di trasmissione dei costi.

Sia le carni che i lattiero-caseari hanno comunque beneficiato, in questi ultimi mesi, di una migliore evoluzione del quadro congiunturale. Ci sono inoltre buone possibilità che la lancetta dei prezzi mantenga una direzione positiva soprattutto per le commodity del settore lattiero, in previsione di una minore pressione dell’offerta europea dopo il boom post-deregulation sperimentato con  la fine delle quote latte. [hidepost]

Nell’immediato è prevedibile una risalita dei prezzi anche in risposta a una ripresa degli ordinativi cinesi che ridurranno le interferenze sui mercati internazionali soprattutto da parte dei competitor oceanici.

Le carni manterranno un trend moderatamente positivo o al più stazionario, ad eccezione di quelle avicole ancora sbilanciate da un eccesso d’offerta (analogo, prevedibilmente, il quadro delle uova).

In generale il freno dei listini cerealicoli manterrà in terreno negativo i prezzi delle commodity alimentari.

Anche per le materie prime non food le prospettive restano prevalentemente ribassiste almeno fino a dicembre, data l’offerta abbondante e le prospettive di una crescita economica più frenata soprattutto nei paesi emergenti.

Gli analisti della Banca Mondiale stimano nel 2016 una flessione dei prezzi del 16% per i prodotti del comparto energetico, con il greggio WTI, benchmark americano, che dovrebbe attestarsi in media sui 43 dollari al barile.

Meno evidenti i ribassi per le commodity del gruppo non-energy, in previsione di una correzione al ribasso del 4% in media d’anno rispetto al 2015.

[/hidepost]

Consulta le tabelle con le previsioni sull’andamento dei prezzi delle principali materie prime, scarica gratuitamente la rivista.

  PASTARIA 5/2016 (ITALIANO) (PDF ad alta risoluzione) (80,3 MiB, 1.825 download)
Registrazione necessaria. Sign-up to download.

  PASTARIA 5/2016 (ITALIANO) (PDF a bassa risoluzione) (13,8 MiB, 2.261 download)
Registrazione necessaria. Sign-up to download.

  PASTARIA 5/2016 (ITALIANO) (file iBooks) (102,5 MiB, 1.506 download)
Registrazione necessaria. Sign-up to download.