Pasta, il mercato argentino
14 Agosto 2015Grazie alla collaborazione di UIFRA, proponiamo in queste pagine un focus su produzione e consumi di pasta in Argentina.
di Juan Manuel Airoldes (Uniòn industrial de Fideeros de la Republica Argentina)
L’industria della pasta argentina sta cercando di piazzarsi al vertice in ogni angolo del mondo. È già al secondo posto in tutta l’America Latina. Tuttavia, al momento punta principalmente sul mercato nazionale.
In un contesto di inflazione elevata e bassa crescita economica (secondo le fonti ufficiali, l’inflazione ha raggiunto il 23,9% nel 2014), il consumo di cibo è calato in generale.
Il settore della pasta, che fino al 2013 ha registrato una crescita annua tra il 4 e il 5%, si è paralizzato nel 2014 e fa fatica a mantenersi stabile su questo livello. Tuttavia i 9 chilogrammi di pasta annui consumati pro capite in questo paese sono pur sempre un valore significativo, che fa dell’Argentina il secondo consumatore pro capite dell’America Latina, che si contende il secondo posto nel continente con gli Stati Uniti.
La situazione delle esportazioni è ancora più complicata. Dopo un 2011 di grandi successi, le esportazioni hanno cominciato a calare e questa tendenza sembra destinata a continuare. I motivi sono da ricercare in parte nell’instabilità delle materie prime e in parte nella decisione governativa di continuare a mantenere l’apprezzamento artificiale della valuta. [hidepost]
I dati raccolti dall’UIFRA, l’Associazione dei produttori di pasta della Repubblica Argentina, e dall’International Pasta Organisation evidenziano che le spedizioni argentine di pasta all’estero superano di poco le 7.000 tonnellate, che rappresentano un calo del 30% rispetto alle esportazioni del 2013 (oltre 10.000 tonnellate). Si è verificato un brusco cambiamento di rotta anche a livello di importazioni, con un virtuale azzeramento dei volumi. Nel biennio 2012-2013, gli acquisti dall’estero si sono assestati appena sotto la soglia delle 1.300 tonnellate.
Di fronte a un tale scenario, il settore sta considerando di ripartire da zero, concentrando la propria strategia per la regione favorendo le esportazioni verso i paesi limitrofi.
In questo contesto di incertezza, gli imprenditori argentini sottolineano l’aumento della quota di mercato registrato dalla pasta secca di semola di grano duro: mentre la pasta secca di farina di grano tenero ha aumentato il proprio volume del 4%, quella di grano duro è salita del 101%, confermando di essersi inserita a tutti gli effetti nei segmenti di consumo superiori.[/hidepost]
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