Con la proroga dell’accordo saranno assicurati i regolari traffici marittimi e scongiurate temute tensioni sui prezzi dei cereali.
Disco verde di Mosca al rinnovo della Black Sea Initiative, la cui scadenza, dopo l’ultima proroga, era stata fissata al 18 maggio. Lo riferisce l’Agenzia britannica Reuters annunciando, alla vigilia della deadline, l’estensione per altri sessanta giorni dell’accordo che, con la mediazione della Turchia e delle Nazioni Unite, ha garantito finora, in condizioni di sicurezza, i movimenti marittimi nel Mar Nero per il commercio di grani e altre materie prime alimentari.
La decisione – ha fatto sapere la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova – contribuisce “non a parole ma con i fatti” a garantire gli approvvigionamenti di cibo e la sicurezza alimentare globale, anche se la valutazione complessiva di Mosca sull’accordo non è cambiata.
Il Cremlino, al tavolo negoziale, aveva posto per il rinnovo una serie di condizioni, chiedendo in particolare la rimozione delle restrizioni su polizze, logistica e pagamenti, di ostacolo alle esportazioni di grani e fertilizzanti, seppure non soggette alle sanzioni occidentali.
La Balck Sea Initiative ha consentito, da luglio scorso ad oggi, l’esportazione da parte di Kiev di oltre 30 milioni di tonnellate di cereali e altre materie prime alimentari, comprese 625mila tonnellate di cibo trasportate, su navi del World Food Programme, in paesi in difficoltà a causa di guerre e carestie, tra cui Afghanistan, Etiopia, Kenya, Somalia e Yemen.
Tirano un sospiro di sollievo anche i mercati. Con l’estensione dell’accordo, per altri due mesi saranno garantite le forniture e assicurati i regolari traffici marittimi. La mancata proroga dell’intesa avrebbe invece innescato nelle borse merci mondiali immediate tensioni sui prezzi di cereali e oleaginose, conseguenti ai rischi di un nuovo shock d’offerta e di una ripresa della domanda speculativa sui mercati finanziari.