Si celebra oggi il World Pasta Day 2019
24 Ottobre 2019Classica, semplice, globale, etica, diversa: ecco come i 130 Chef nel mondo per celebrare il World Pasta Day hanno aderito alla kermesse Al Dente, immaginando la nel 2050. Anche Pastaria tra i partner dell’iniziativa.
Ricorre oggi la Giornata Mondiale della Pasta che da 21 anni celebra il piatto simbolo della Dieta Mediterranea. Per l’occasione, i pastai di Unione Italiana Food hanno regalato ai pasta lovers un itinerario gastronomico che attraversa l’Italia e l’Europa, un viaggio nel tempo in 4 continenti e 130 ricette d’autore per interpretare la #pasta2050 tra globalizzazione e voglia di semplicità, nuovi ingredienti e una rinnovata etica dei consumi. Così Chef e ristoratori hanno aderito alla prima edizione di “Al Dente, The Italian way of pasta” mettendo dal 18 al 25 ottobre in menù, in occasione del World Pasta Day (25 ottobre), la loro interpretazione della pasta nei prossimi 30 anni, esplorando le 6 principali tendenze che caratterizzeranno il consumo di questo alimento nel futuro.
Hanno aderito al “Giro del mondo attorno allo Spaghetto” pesi massimi del calibro di Heinz Beck, Chicco Cerea, Rosanna Marziale, i fratelli Alajmo, Arcangelo Dandini, assieme a molti altri chef e ristoratori (per l’elenco completo dei ristoranti aderenti, consultare la sezione dedicata del sito “Al Dente”). A dimostrare che la “sfida della pasta tra 30 anni” lanciata da Unione Italiana Food, piace. E, a giudicare dalle ricette proposte, i professionisti dei fornelli vedono la pasta di domani inseparabile da quella di ieri, con tanti riferimenti a tradizione e semplicità, ma con l’immancabile tocco d’autore che rende la pasta ancora più intrigante e al contempo innovativa. Una curiosità: la pasta lunga “vince” la classifica dei formati più gettonati nelle ricette degli chef, spaghetti in primis, in veste classica o rivisitata (di farina di legumi, kamut o… iodato).
Ma vediamo un assaggio delle interpretazioni d’autore più intriganti. A Roma, la proposta dello chef Heinz Beck a “La Pergola” è un omaggio alla Cacio & pepe della tradizione, nobilitata da gamberi bianchi marinati al lime. Arcangelo Dandini si lascia ispirare dalla semplicità dei sapori mediterranei: spaghetti con ricotta, olio di croatina, agrumi canditi e finto pepe; una tendenza, quella della semplicità, accolta anche dalla chef casertana Rosanna Marziale che chiama la sua ricetta “spaghetti all’italiana”. A Porto San Giorgio il giovane chef Nikita Sergeev propone una ricetta classica e senza tempo, mezze maniche ai ricci di mare con crema di pinoli tostati e pecorino di Fossa.
Parlando invece di pasta che tende al “diverso”, la curiosità che salta all’occhio: sono tante le donne chef che si sono ispirate guardando alla novità. La chef Fabiana Scarica di Villa Chiara a Vico Equense ha creato il “Rigatone burro, tabacco e fegato grasso”, Alessia Arduini e Stefano Tanoni del Ketumbar, nel cuore romano di Testaccio, propongono la loro “Cacio, pepe e salicornia” e Giovanna Fantechi di “S’impasta” a Firenze “Paccheri all’alga spirulina”.
In ambito “globale”, i fratelli Cerea a Brusaporto (BG) propongono gli Spaghetti con calamaro e cannolo di riccio. E gli Spaghetti sono il formato scelto anche da Mirko Giannoni di Pepenero a Prato con pomodoro, capperi di sambuco e limone nero. In Abruzzo lo chef Daniele Zunica dell’omonima Osteria, firma lo “Spaghetto affumicato con burro di Normandia, caciocavallo e papavero” e, sbarcando a Cagliari, lo chef Luigi Pomata valorizza i prodotti del territorio: Tagliolini con battuto di gamberi, uova di pesce, datterino di Pula, tartufo di Laconi e buccia di limone.
A Napoli, dove lo spaghetto alla pummarola è una cosa seria, il George’s Restaurant lo omaggia con il calligrafico “Pomod’oro”, dove lo Spaghettone avvolge le diverse consistenze dei pomodori campani. A Rubano, i Fratelli Alajmo propongono Tagliolini all’aneto con vongole, dentice, astice e salsa di pistacchi.
E non manca la possibilità di celebrare la settimana della pasta anche all’estero grazie all’adesione dell’Associazione Italiani Chef New York, un network di circa 280 professionisti dei fornelli che rappresentano la cucina italiana nella Grande Mela. O guardare ad est, dove a Shangai Marino D’Antonio propone un assaggio d’Abruzzo con i suoi Spaghetti alla chitarra alla Teramana. A Tokyo invece la pasta del futuro secondo Ezio Santin e Stefano Dal Moro sono gli Spaghettini alla bottarga di tonno, pomodoro. Mentre a Roma la proposta dello chef Heinz Beck è un omaggio alla Cacio & pepe della tradizione, nobilitata da gamberi bianchi marinati al lime.
Non resta che impugnare la forchetta e degustare. L’invito di Unione Italian Food e IPO è esteso anche a blogger e pasta lover, che il 25 ottobre animeranno una “spaghettata virtuale” con gli hashtag #pasta2050 e #WorldPastaDay. Tutti potranno postare foto e video della loro idea di #pasta2050 in una giornata piena di tweet up, eventi Facebook, Instagram moment.
Pasta, ecco come ti mangeremo nel 2050: le 6 tendenze secondo gli esperti
Da un momento di confronto di un panel interdisciplinare di esperti sul futuro della pasta nel contesto dell’evoluzione dell’alimentazione globale, Unione Italiana Food ha identificato 6 tendenze che caratterizzeranno il consumo di pasta nei prossimi decenni: Io Mangio Classico (La pasta al pomodoro, portabandiera della dieta mediterranea nel mondo), Io Mangio Etico (Pasta, verdure e sostenibilità), Io Mangio Globale (Pasta fusion, un mondo di contaminazioni), Io Mangio Diverso (Pasta con ingredienti tutti da scoprire), Io Mangio Semplice (La pasta sempre più essenziale e salutare), Io Mangio Consapevole (La sfida della corretta informazione). Le tendenze sono state la mappa che gli chef hanno preso come riferimento per interpretare ai fornelli il tema #pasta2050.
Riccardo Felicetti: “con la Pasta, ecco come la tradizione mediterranea sfida le tavole di domani”
“Tendiamo a immaginare la pasta come un prodotto immutabile, in realtà questo piatto ha accompagnato nel tempo il cambiamento dei nostri stili di vita”, spiega Riccardo Felicetti, presidente dei pastai di Unione Italiana Food. “Se pensiamo a come mangiavamo la pasta 30 o 60 anni fa ci rendiamo conto di quanto siano cambiate ricette, occasioni di consumo, formati e porzioni. La fortuna della pasta nel mondo è dovuta proprio a come riesce a intercettare tendenze alimentari, culturali e sociali. Allo stesso tempo, si è evoluto anche il suo processo produttivo, con una crescente attenzione all’impatto ambientale e ai trend salutistici. Per questo abbiamo cercato di tracciare il futuro di questo alimento da qui al 2050, chiedendo a chef e appassionati di interpretarlo”.
Paolo Barilla: “pasta prodotto antichissimo e rivoluzionario, fa bene anche al pianeta”
Secondo Paolo Barilla, Presidente dell’International Pasta Organisation, “il consumo di pasta nel mondo è raddoppiato in 10 anni perché piace a tutti, ma c’è molto altro. Parliamo di un cibo accessibile e con un basso impatto ambientale. Un prodotto semplice e quotidiano che unisce le persone, versatile per come sa unirsi agli ingredienti tradizionali di ogni cucina del mondo e capace di aggiungere a qualunque piatto il sapore e i benefici della Dieta Mediterranea, il miglior stile di vita al mondo. Con il World Pasta Day rinnoviamo da 21 anni la responsabilità di proiettare verso il futuro questo alimento antichissimo eppure, ancora oggi, rivoluzionario nel suo essere buono per il palato, per il pianeta e per la salute di chi lo abita.”