Venti anni di APPF
21 Marzo 2009L’APPF, l’Associazione produttori di pasta fresca, compie a marzo venti anni di attività. Si presenta, illustra le cose fatte e quanto ancora resta da fare.
la Redazione
A marzo compie il suo ventesimo compleanno l’APPF, Associazione produttori di pasta fresca e gnocchi, e oltre a fare la conta dei successi di questi due decenni, il presidente Giovanni Rana e il segretario Justo Bonetto riflettono sull’andamento delle attività in corso, sugli obiettivi per l’immediato e quelli a più lungo termine.
Da quando è sorta, l’associazione ha lavorato soprattutto in ambito legislativo, per il miglioramento della disciplina normativa – spesso anacronistica e ormai inadeguata alle esigenze dei produttori di pasta – che regolava la produzione e tutto il settore, in generale. I risultati sono stati più che soddisfacenti. Non tutto è sempre andato come si sarebbe voluto, ma si sa, le norme sono spesso il miglior compromesso possibile o il risultato di estenuanti e infinite trattative dove le esigenze da contemperare sono innumerevoli.
L’impegno dell’APPF è stato fondamentale per il superamento di una serie di norme che complessivamente, dal 1967, fissavano delle regole ormai antiquate e inopportune, per il settore, non ultime quelle relative agli ingredienti e alle quantità da utilizzare. Queste leggi erano superate sotto tanti punti di vista, ma soprattutto, pur non tutelando adeguatamente il consumatore, limitavano la creatività e l’operato complessivo del produttore di pasta nella sperimentazione e realizzazione di nuovi prodotti. [hidepost] Fortunatamente, dopo grandi sforzi, il DPR 187 del 2001 ha dato una svolta nella definizione di pasta fresca e oggi, pur con alcuni difetti, è strumento valido per chi opera nel settore e fondamentale per chi produce per esportare. Una delle colonne portanti della norma è l’articolo 9 del citato decreto, che distingue il prodotto fresco da quello stabilizzato. Quello per intenderci che troviamo normalmente negli scaffali della GDO e che ha una scadenza media di 40/60 giorni.
L’altro fronte su cui si è operato molto è stato quello più prettamente commerciale e in particolare orientato all’internazionalizzazione, sia verso i mercati classici che i nuovi paesi dell’Est europeo, dove l’interesse per un certo tipo di pasta ha già aperto importanti canali di sbocco commerciale.
Per porre uno sguardo anche al di fuori dei nostri confini (anche in materia di marketing) e per partecipare come parte attiva ai suggerimenti in materia di legislazione europea, APPF è associata dal 1992 ad ECFF (European chilled food association), organismo di peso importante nel contesto normativo dell’unione europea […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri della rivista [/hidepost]