2009: tengono i consumi, cresce l’export
30 Marzo 2010Alla luce delle ultime rilevazioni, la pasta alimentare chiude il 2009 con un bilancio sostanzialmente positivo: mantiene le posizioni sul mercato interno, migliora, seppure moderatamente, oltre confine.
di Carlo Pisani
Una correzione al ribasso grosso modo contenuta nei livelli di produzione. Determinata, prevedibilmente, da una più attenta gestione del magazzino da parte delle imprese e da una flessione, comunque marginale, del grado di utilizzo degli impianti. In un mercato, quello delle paste alimentari, che ha retto nel 2009 all’urto della crisi economica, mantenendo le posizioni sul circuito nazionale e migliorando, seppure moderatamente, oltre confine.
Il corredo dei dati, ancora incompleto nei prospetti ufficiali, sembra in sostanza confermare, nelle evidenze statistiche, un bilancio complessivamente positivo per il settore. In dodici mesi che sono stati però segnati, è il caso di ricordarlo, dalla più grave crisi economica su scala globale mai registrata dal Dopoguerra ad oggi.
Sui dati macro, le previsioni dei principali istituti di ricerca accreditano in Italia una contrazione del prodotto interno lordo nell’ordine del 4,8% nel 2009. Con l’attività industriale che, a detta dell’Isae, l’Istituto di studi e analisi economica, ha fatto segnare, in ragione d’anno, un’evoluzione negativa del 17,5%.
Numeri che danno il senso di una situazione congiunturale di forte criticità per le imprese italiane, che hanno dovuto confrontarsi con un eccesso di capacità produttiva, talvolta di carattere strutturale, che ha reso vulnerabili soprattutto quei settori del manifatturiero più esposti alle pressioni dei competitor internazionali. [hidepost]
Nel caso delle imprese pastarie, e del comparto alimentare nel suo complesso, sembra avere funzionato, se non altro per attutire i contraccolpi della crisi, l’antidoto dell’anticiclicità che caratterizza il settore.
Basti pensare che nei primi undici mesi del 2009, di cui l’Istat fornisce elementi statistici seppure provvisori, a una caduta delle produzione industriale manifatturiera del 19% (il confronto è con lo stesso periodo del 2008) ha fatto riscontro una flessione del 2,5% per l’intero comparto “food” e un calo ancora più attenuato, nell’ordine dell’1,4%, per il settore pastario […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri [/hidepost]