Golosità senza glutine
9 Ottobre 2012La redazione
Cosa sia la celiachia è ormai risaputo. Si tratta di una malattia cronica dell’intestino tenue che genera un’intolleranza ad una proteina contenuta in molti cereali, il glutine. Chi ne soffre è costretto ad una dieta rigidissima perché il glutine ha un effetto tossico che genera oltre ad uno scarso assorbimento, anche un insufficiente stato nutrizionale e tantissimi altri disturbi talvolta serissimi.
Sino a qualche decennio fa la celiachia era pressoché sconosciuta. Ma negli ultimi anni, anche grazie ad una maggiore attenzione nell’eseguire gli accertamenti medici, il numero dei celiaci è aumentato a dismisura. In Italia i casi accertati sono circa 80.000, ma altre 500.000 persone sono in attesa di una diagnosi definitiva. Attualmente si stima che una persona ogni duecento soffra di celiachia, con incidenza ancora maggiore in alcune regioni d’Italia. Questo fenomeno che un tempo era problema del singolo, è divenuto quindi una vera e propria emergenza sociale.
Chi soffre di celiachia è costretto a consumare solo prodotti senza glutine e questo fatto può comportare notevoli difficoltà nel ménage quotidiano, con un abbassamento della qualità della vita. Andare a cena in ristorante, consumare uno snack fuori casa o partecipare ad una festa tra amici, per i celiaci può essere un problema, piuttosto che un piacere. Fortunatamente però, sempre più imprese si stanno attrezzando per certificare il proprio prodotto gluten free e oggi si può sostenere che quello del senza glutine sia diventato un mercato nuovo, in espansione e con sicuro futuro di crescita. Non si intende però essere fraintesi: la celiachia è una patologia importante e in quanto tale va trattata. Il fatto che apra nuovi spiragli commerciali è solo l’effetto secondario della soluzione di un problema. Ogni giorno le imprese decidono di percorrere questa strada perché valida economicamente, ma quello della celiachia è un problema che va visto anche dagli operatori con profondo rispetto. Quel rispetto che mette il lavoro al servizio di chi convive con questa detestabile intolleranza. La possibilità di aprire nuovi canali di vendita va considerata quindi l’occasione offerta a chi, sino a poco tempo fa, aveva una scelta alimentare davvero modesta. Molte persone che decidono di avviare una piccola attività in questo settore, lo fanno infatti perché conoscono il disagio di chi ha tantissime limitazioni a tavola. Queste persone spesso vivono l’esperienza diretta di amici o parenti celiaci e decidono di unire l’utile al “sociale” pensando di fare una cosa importante per sé e per gli altri.
è il caso di Fabiana Santucci e di suo padre Gianluca, che hanno appena costituito una società che gestisce un pastificio gluten free ad Avenza, in provincia di Massa Carrara. Chiamarlo pastificio è però riduttivo. Già perché se è vero che qui si producono pappardelle, fusilli, penne, spaghetti, lasagne, tortelli e tante altre tipologie di pasta, è pur vero che questi prodotti possono essere acquistati anche già cotti e conditi. L’offerta della gastronomia, inoltre non finisce qui. Ci sono tanti altri prodotti, moltissimi dolci, ma anche pizza, focacce e crêpes. Tutto senza glutine. [hidepost] Tutto di prossimo inserimento nel prontuario dell’Associazione italiana celiachia, che ogni anno fornisce ai suoi iscritti un elenco che comprende il meglio dei prodotti senza glutine.
Le vetrine di Golosità senza glutine mostrano leccornie molto invitanti e fanno venire l’acquolina in bocca. Potrebbero infatti essere la migliore offerta di una pasticceria o di una gastronomia di grido. […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri della rivista. [/hidepost]