Il caso degli gnocchi abbandonati
11 Novembre 2009Scatole di gnocchi abbandonate nel piazzale di un noto pastificio, l’intervento dei NAS e la denuncia alla procura della Repubblica. Un episodio reale che offre spunti di riflessione e approfondimento.
di Lino Vicini
Una pattuglia di carabinieri del NAS, transitando all’interno della zona industriale di una città della Toscana, si accorge che all’interno del cortile di un noto pastificio, appoggiate per terra, si trova un considerevole numero di scatole di cartone pallettizzate con la scritta «gnocchi».
Le scatole contengono al loro interno circa settemila confezioni di gnocchi freschi pronti per il consumo che attendono di essere caricate sull’automezzo per la distribuzione nei punti vendita del territorio italiano.
L’attenzione dei militari si concentra su alcuni particolari: le confezioni di alimenti sono lasciate all’aperto, sul pavimento del cortile, completamente abbandonate alla vista ed al controllo del personale del pastificio; l’automezzo che li dovrebbe caricare è in forte ritardo, infine nelle immediate vicinanze dei cartoni vengono rinvenuti alcuni escrementi di cani.
I carabinieri provvedono a documentare con fotografie lo stato dei luoghi e successivamente effettuano un controllo igienico sanitario dell’intera ditta.
La verifica ha inizio dai locali ove si trova la catena di produzione della pasta fresca, prosegue nel deposito materie prime, poi nel magazzino prodotti finiti per finire in tutti i restanti spazi del pastificio.
All’interno del magazzino, tra i sacchi utilizzati per la produzione, i carabinieri fotografano anche l’impronta di un gatto. [hidepost]
Al termine dell’ispezione, il legale rappresentante dell’azienda viene denunciato alla locale Procura della Repubblica per la violazione della legge 30 aprile 1962 n. 283.
La vicenda è vera ed è stata tratta dalla cronaca giudiziaria degli ultimi mesi […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista [/hidepost]