Pasta all’uovo Carosi
20 Marzo 2009la Redazione
Aveva cominciato già il nonno a tenere le mani in pasta, in un piccolo negozio che agli inizi del Novecento si trovava a Roma, nel quartiere del Pantheon, dove, accanto al più importante mercato cittadino, si aprivano da secoli i più forniti negozi di alimentari. Poi fu la volta del papà a proseguire l’attività interrotta solo con la chiamata per il servizio militare prima e per l’arruolamento in guerra poi. Fra i pochi che ritornarono, il suo primo pensiero fu quello di riaprire le serrande del negozio. Ma la guerra aveva pesantemente rimescolato le carte fra gli abitanti degli edifici del centro storico, dove ora sempre più spesso si aprivano uffici e negozi. La soluzione migliore fu quella di trasferire l’attività nel nascente quartiere dove oggi si trova. Angelo, l’attuale proprietario che già aiutava il padre, gli è poi subentrato e qui lavora da quasi 50 anni.
Lo dice con orgoglio Angelo Carosi, sguardo fiero e simpatico e capelli che si sono fatti brizzolati nei lunghi anni di lavoro in mezzo alle uova fresche e alla farina, perché la sua bandiera è la freschezza del prodotto finale e degli ingredienti utilizzati. No pastorizzazione – ci dice – no atmosfera modificata. è una scelta difficile nella pastificazione, ma se portata avanti con capacità e fiducia, i risultati poi arrivano, anche in una città di ormai 4 milioni di abitanti, dove l’aria cosmopolita che vi si respira ha introdotto nuovi gusti e nuovi mercati e dove certo il turista frettoloso non aiuta la buona cucina. Ma Angelo tira dritto per la sua strada.
Il quartiere del pastificio Carosi oggi si è talmente ingrandito da poter essere paragonato ad una città di media grandezza, ma il negozio e il laboratorio di pasta fresca, che non misurano più di 35 metri quadrati, situato in una piccola strada nascosta e non battuta dal traffico, alza quotidianamente le saracinesche per offrire ad una clientela selezionata, che arriva anche di lontano, le sue preziose paste fresche, preparate con ingredienti assolutamente freschi, a partire dalle uova che acquista quotidianamente, dalla carne per i ripieni che Angelo va scegliere da un fornitore di fiducia, dalla celebre ricotta che arriva tutti i giorni dalla campagna romana, alla farina che Angelo seleziona con attenzione e cura. La produzione mensile si attesta tra i 5 e i 7 quintali, con andamento fluttuante, quando ad esempio la città si svuota durante l’estate, o quando al contrario tutti in dicembre si predispongono per la cucina delle feste […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista [/hidepost]