Il principio di precauzione e la pasta
30 Gennaio 2009Quando l’applicazione del principio di precauzione per la tutela della salute pubblica sembra non trovare sufficienti ragioni scientificamente fondate.
di Giuseppe Pumelli
Il principio di precauzione ha affascinato sia il legislatore che il consumatore, solamente che i vari disposti posti in essere, invece di rivelarsi utili per la tutela della salute pubblica, spesso hanno provocato danni ed aumenti di costi.
D’altronde, il legislatore comunitario, nell’introdurre questo principio, ha evidenziato a più riprese l’importanza dell’effetto fiducia che avrebbe infuso nel consumatore dei prodotti europei, effetto che considera fondamentale per la promozione dei suoi prodotti.
Il principio introdotto nell’art. 7 del regolamento CE 178/2002 fu così espresso: «Principio di precauzione
1. Qualora, in circostanze specifiche a seguito di una valutazione delle informazioni disponibili, venga individuata la possibilità di effetti dannosi per la salute ma permanga una situazione d’incertezza sul piano scientifico, possono essere adottate le misure provvisorie di gestione del rischio necessarie per garantire il livello elevato di tutela della salute che la Comunità persegue, in attesa di ulteriori informazioni scientifiche per una valutazione più esauriente del rischio. [hidepost]
2. Le misure adottate sulla base del paragrafo 1 sono proporzionate e prevedono le sole restrizioni al commercio che siano necessarie per raggiungere il livello elevato di tutela della salute perseguito nella Comunità, tenendo conto della realizzabilità tecnica ed economica e di altri aspetti, se pertinenti. Tali misure sono riesaminate entro un periodo di tempo ragionevole a seconda della natura del rischio per la vita o per la salute individuato e del tipo di informazioni scientifiche necessarie per risolvere la situazione di incertezza scientifica e per realizzare una valutazione del rischio più esauriente».
Appare abbastanza evidente che il principio di precauzione dovrebbe essere un meccanismo che viene azionato dalla comunità solamente quando vengano ipotizzate teorie scientifiche sulla correlazione fra una determinata malattia e l’assunzione di determinate sostanze. Solo in questa condizione il principio di precauzione dovrebbe trovare applicazione […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista [/hidepost]