Pastai e accesso al credito
12 Luglio 2008Le difficoltà di accesso al credito sono ai vertici delle problematiche del mondo imprenditoriale, soprattutto delle imprese più piccole. Sull’argomento, abbiamo ascoltato alcuni produttori
di Maria Antonietta Dessì
Un argomento spinoso e delicato quello dell’accesso al credito. Accende gli animi e crea malumori. Trovare un imprenditore realmente soddisfatto del suo rapporto con le banche non è cosa semplice.
Da sempre le imprese di piccola e media dimensione legano il loro sviluppo e la loro opportunità di crescita competitiva alla possibilità di accedere al credito. La piccola e media impresa esprime una domanda di servizi finanziari non standardizzata. Ha infatti bisogno di risposte estremamente flessibili e diversificate.
Le ragioni di un rapporto così travagliato sono tante. Difficile elencarle qui tutte e sviscerare l’argomento in maniera esaustiva.
Tradizionalmente il rapporto tra PMI e banca si è sviluppato in ambiti locali, con maggiori vantaggi anche per le aziende. Oggi, con i grandi processi di concentrazione, questa situazione è mutata. Allo stesso tempo però molte aspettative generate nelle imprese dai fenomeni di fusione e aggregazione che hanno interessato tanta parte del sistema creditizio italiano, sono andate deluse dalla mancanza di comportamenti più competitivi, di offerta di nuovi prodotti e servizi finanziari e di criteri di accesso più oggettivi.
Spesso le attese che le imprese nutrono nei confronti delle banche vengono deluse e innescano dinamiche che trasformano gli istituti di credito in una sorta di nemico da cui difendersi. In un quadro di questo tipo non stupisce il fatto che il conto corrente sia spesso l’unico prodotto bancario adoperato dalla PMI e che le associazioni imprenditoriali si siano da tempo consorziate in strutture, i confidi, in grado di negoziare con le banche le migliori condizioni di credito e ottimizzare le risorse disponibili […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista