Quarta assemblea annuale AIDEPI
24 Giugno 20144° Assemblea annuale AIDEPI, l’Associazione delle Industrie del dolce e della pasta italiane. Il presidente Paolo Barilla: “Non siamo più di fronte ad una crisi temporanea, è necessaria una significativa trasformazione dei principali elementi di business del modo di fare impresa”
Presentazione Ricerca IRI/Ref Ricerche “Scenari e prospettive dei mercati alimentari”
Milano, 18 giugno 2013. Si è svolta in mattinata, alla presenza di un nutrito numero di industriali associati, la quarta Assemblea dell’Aidepi, l’associazione dell’Industria del Dolce e della Pasta Italiane. Nel corso dei lavori assembleari, oltre alla relazione del Presidente Paolo Barilla, è stata presentata una ricerca combinata da parte della Società IRI e di Ref Ricerche, che ha offerto un quadro di insieme sulla complessità economica contingente, con focus sui mercati di nostro interesse.
All’interno del grande aggregato alimentare, i comparti rappresentati da AIDEPI, pur in un contesto di difficoltà, sono riusciti a chiudere il bilancio produttivo con un segno positivo sia a volume che a valore. In particolare, per quanto riguarda il volume, il dolciario è cresciuto nel suo complesso dell’1,3% e la pasta di un 2,3%, mentre a valore, il dolciario ha segnato un +1,9%, e la pasta un leggero +0,2%.
Nonostante il clima di difficoltà economica, infatti, le Aziende del settore del dolce e della pasta hanno confermano il loro impegno e concentrato i loro sforzi per assicurare prodotti nuovi e di qualità, come afferma il Presidente Paolo Barilla – “Se è vero che molti consumatori hanno ridotto la spesa destinata ai prodotti alimentari, è altrettanto vero tuttavia che un’ampia fetta è estremamente interessata ad acquistare prodotti più raffinati ad alto contenuto nutrizionale, in cui non siano trascurati gli aspetti di gratificazione ed esplorazione di nuovi sapori”.
Nonostante la complessità della macchina amministrativa dello Stato e l’incertezza del clima politico, che certo non giovano alla ripresa economica, le Aziende hanno trovato spunti di sviluppo. Questo anche grazie alle iniziative specificamente rivolte al rafforzamento dei canali commerciali export, tramite la partnership con Fiera Milano, su alcuni mercati emergenti, quali la Cina, l’India e il Brasile.
L’export rimane comunque il motore della crescita e per quanto riguarda i comparti AIDEPI, la pasta vanta, da sempre, una propensione export in volume molto elevata, oltre il 55% della produzione nazionale, così come anche il dolciario, complessivamente arrivato al 45%.
Il comparto dolciario ha messo a segno trend particolarmente positivi negli Emirati Arabi (+44,2%), Kuwait (+11,4%) e India (+23,4%) ottenendo risultati non altrettanto soddisfacenti all’interno dell’UE, dove ha dimostrato una sostanziale tenuta a volume e addirittura un calo di poco più di un punto percentuale a valore. Questo calo può
essere interpretato come una raggiunta maturità del mercato europeo, in cui più forte è il livello di concorrenza tra prodotti dolci similari, ma anche come un segno della permanente difficoltà economica che stringe ancora, oltre l’Italia, le altre economie europee.
La pasta ha raggiunto ottime performance in Venezuela (+153,7%), Cina (+41,7%) e Ucraina (+37,7%). Le esportazioni di pasta italiane, dal 2005 non smettono di crescere. Nel 2013 abbiamo registrato un incremento della quota export del 5,4% sull’anno precedente, per un volume totale esportato di oltre 1.900.000 tonnellate, per un valore che supera i 2 miliardi di euro, con un incremento sul 2012 di quasi il 4%. Tra i Paesi che importano maggiori quantità di pasta italiana rimane in testa la Germania, che ha segnato un incremento rispetto al 2012 in volume di oltre il +4% e in valore di oltre il +5,5%, seguita poi da Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, e Russia. Da segnalare la Libia che, anche per la forte presenza di italiani, ha segnato un +201% in volume e un +157,4% in valore rispetto al 2012.
“Persiste tuttavia – prosegue Paolo Barilla – la mancanza di un sistema integrato, a livello di Paese, di promozione della produzione Italia che ci pone in svantaggio rispetto ai settori alimentari di altri Paesi concorrenti, ed anzi, a livello nazionale, siamo spesso sotto attacco di alcune organizzazioni che vorrebbero precluderci la possibilità di vantare l’italianità dei nostri prodotti, vincolando gli approvvigionamenti a materie prime di sola origine italiana notoriamente insufficienti sia per quantità che per qualità.
Tutte queste difficoltà congiunturali – conclude il Presidente Aidepi – ci inducono ormai a ritenere come ci si trovi dinnanzi ad un vero e proprio cambiamento strutturale dei mercati e dei consumi. Non siamo più di fronte ad una crisi temporanea e questo richiederà una significativa trasformazione dei principali elementi di business e del modo di fare impresa”.
Al termine dei lavori assembleari si sono tenute le presentazioni di IRI e REF Ricerche sul tema: “Scenari e prospettive dei mercati alimentari” che hanno dato un segnale positivo sull’andamento delle vendite nei primi quattro mesi del 2014.
“Nei primi 4 mesi dell’anno in corso, i mercati Aidepi hanno performato meglio rispetto ai mercati alimentari e a conferma di ciò si osserva una leggera positività delle vendite a valore del comparto” – spiega Giampaolo Costantino di IRI, “In particolar modo sono state positive le performance dei biscotti, soprattutto trainate dal mondo dell’integrale; positivi anche gli andamenti di caramelle, tavolette, cioccolatini e snack. Negativi invece i primi risultati di merendine, cereali e fette biscottate, con l’eccezione sempre degli integrali. Anche la pasta non ha avuto un buon inizio d’anno, mentre i gelati hanno avuto un buono sprint, frenato poi a maggio”.