Russia, un mercato promettente
9 Aprile 2008Forte la concorrenza dei brand locali e delle private label, ma la qualità parla italiano.
di Carlo Pisani
Un balzo in avanti di dieci posizioni in meno di un decennio. Dalla ventitreesima di fine anni Novanta alla tredicesima raggiunta nel 2007.
È il posizionamento della Russia nel ranking degli sbocchi commerciali delle pasta made in Italy. Con Mosca che ha scavalcato ormai paesi di un certo calibro come Australia, Danimarca, Brasile e Sud Corea. In termini di incidenza relativa sull’export complessivo a volume, dallo 0,5% della fine dello scorso decennio il peso della Russia è triplicato, portandosi all’1,5%. Una quota ancora contenuta, che espressa in fatturato è aumentata però a un tasso ancora più accelerato, passando dallo 0,3 all’1,3 per cento.
Internamente il mercato delle paste alimentari ha fatto segnare l’anno scorso una crescita del 5% (+4% in volume). Per un giro d’affari che nel 2007 ha raggiunto, secondo stime Euromonitor, quota 23 miliardi di rubli, corrispondenti a poco più di 620 milioni di euro.
Da una recente analisi condotta dall’agenzia moscovita Romir, specializzata nelle ricerche di mercato nella regione dell’ex Unione Sovietica, è emerso nella Federazione Russa un grado di penetrazione delle paste alimentari superiore al 50%. Vale a dire che oltre la metà delle famiglie russe […].