La mugnaia di Elice
28 Settembre 2011La redazione
Il nome del laboratorio viene da quello di una pasta antichissima: la mugnaia appunto. La sua origine è infatti da ricercarsi nei mulini ad acqua che costeggiavano il fiume Fino nel 1200. La storia vuole che proprio nella vallata omonima si preparasse un impasto semplice, fatto di farina ed acqua che veniva lavorato sino a realizzare un filo unico e lunghissimo. Poiché il pomodoro non era ancora sulle tavole in quel periodo, questo gustoso filo lunghissimo di pasta, veniva condito con solo olio, aglio e peperoncino e servito direttamente su una tavola, così come oggi si fa con piatti come la polenta. Questa era la pietanza che ci si poteva permettere anche nelle famiglie più povere e che è arrivata ai nostri giorni con delle varianti nel solo condimento. Documenti storici testimoniano di quando questo piatto fu presentato a Federico Barbarossa che era di passaggio nei pressi della vallata. [hidepost]
Oggi la famiglia D’Annunzio è titolare di un pastificio che porta il nome di questo prodotto antichissimo, ma produce anche molte altre specialità locali. Tra queste la pecorara, un pasta corta che ha la forma di anellini legati uno ad uno a mano, gli anellini (una versione quasi industriale de la pecorara), i cordoni, la chitarrina, le fettuccine, ma soprattutto gli gnocchi di patate fresche di Avezzano, che rappresentano il fiore all’occhiello della produzione aziendale.
La tradizione culinaria de La mugnaia di Elice nasce più di 60 anni fa quando la signora Dionina […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri della rivista. [/hidepost]