Caro-grano, sui mercati regna l’incertezza

28 Settembre 2011 Off Di Pastaria

Il clima mette a rischio i raccolti 2011. Meno 8% la produzione di frumento duro in Italia.

di Carlo Pisani

Lo stress climatico e le incertezze sui potenziali esportativi dei principali paesi produttori potrebbero riproporre, nella campagna 2011-2012, un quadro di forte volatilità dei listini sui mercati internazionali dei cereali. è quanto si attendono analisti e operatori sulla base delle più recenti evidenze, in un contesto di forte incertezza sugli sviluppi dei nuovi raccolti.
Per la verità, gli orientamenti, seppure meno favorevoli rispetto alle valutazioni iniziali, sembrano ancora fornire sufficienti rassicurazioni in merito agli esiti produttivi. Con una massa d’offerta comunque stimata in recupero rispetto alla scorsa campagna, anche in considerazione dei miglioramenti di produttività nell’area del Mar Nero e di una ripresa dell’export da parte di Mosca, dopo l’embargo dell’ultima annata.
Sono fattori, entrambi, che dovrebbero se non altro compensare gli eventuali vuoti d’offerta che si prevedono invece in altre aree del globo, per effetto di un andamento meteo sfavorevole. Ma che non lasciano tranquilli gli operatori, più propensi a valutare uno scenario di tensione sui mercati internazionali, soprattutto alla luce di una crescente pressione della richiesta mondiale al traino degli appetiti cinesi.
Quello che appare come il maggiore elemento di preoccupazione resta in effetti la dimensione della domanda globale. Non è detto, in sostanza, che a fronte di raccolti più robusti, accreditati da diverse fonti internazionali, il mercato ritorni a una condizione di equilibrio. Al contrario le previsioni sembrano indicare, anche per quest’anno, un deficit d’offerta rispetto alla mole delle richieste, anche per usi foraggeri. [hidepost] Uno sbilanciamento tra componenti fondamentali del mercato che, se confermato, come anche la Fao ha voluto recentemente enfatizzare nel suo rapporto di previsione, andrebbe a ridimensionare ulteriormente le scorte, alimentando l’incertezza sulla dinamica dei prezzi e nuove rischiose derive speculative  a danno del mercato fisico e degli utilizzatori, compresa l’industria pastaria.
A guardare più da vicino le previsioni, quello che sembra in questa fase preoccupare maggiormente gli analisti è il bilancio dell’evoluzione climatica contraddistinta da una situazione di prevalente siccità in Europa e nelle campagne cinesi e da un eccesso di […] La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista. Abbonati subito per non perdere i prossimi numeri [/hidepost]