INDUSTRIA MOLITORIA: NEL 2012 LA PRODUZIONE TIENE. IL SETTORE ESPRIME FORTE PREOCCUPAZIONE PER L’AUMENTO GENERALIZZATO DEI COSTI E PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI INTERNI
27 Giugno 2013Comunicato stampa Italmopa
L’industria molitoria italiana, seppur con difficoltà, tiene il passo nel 2012 confermandola vitalità produttiva di un comparto che conta 375 molini e 4.500 addetti. E’ quanto emerso, a Roma, in occasione dell’Assemblea Generale annuale di Italmopa, l’Associazione Industriali Mugnai d’Italia, aderente a Confindustria e a Federalimentare, che rappresenta il comparto nazionale della trasformazione primaria del frumento tenero per la produzione di farine destinate, essenzialmente, alla panificazione artigianale e industriale, all’industria dolciaria (biscotteria e lievitati) e alla produzione di pizza e della trasformazione primaria del frumento duro per la produzione di semole destinate prevalentemente all’Industria pastaria.
La produzione di sfarinati – farina di frumento tenero e semole di frumento duro – si attesta nel 2012 a 7.445.000 t (di cui 3.884.000 t di farina di frumento tenero e 3.561.000 t di semola di frumento duro), un livello sostanzialmente stabile rispetto al 2011 ma che risulta comunque migliore rispetto a quello dell’intero settore alimentare che ha fatto complessivamente registrare, nel 2012, una riduzione dello 0,9 % dei volumi produttivi.
La domanda di sfarinati è stata, anche nel 2012, largamente influenzata dall’andamento positivo delle esportazioni di pasta e prodotti dolciari, che ha consentito di ovviare all’erosione del consumo interno che ha interessato anche prodotti di largo consumo, quale il pane, tradizionalmente poco sensibili – per motivi culturali, nutrizionali ma anche economici – all’andamento dell’economia del paese e delle famiglie.
Sul futuro del settore pesano tuttavia nuovi elementi di criticità riconducibili ad un aumento generalizzato dei costi accessori quali energia, trasporti e accesso al credito che, uniti alla crisi dei consumi alimentari, rischiano di limare ulteriormente i già ristretti margini di redditività delle Aziende molitorie.
Il fatturato complessivo del settore molitorio si è attestato, nel 2012, sui 3,619 miliardi di Euro, con un incremento del 2,2 % rispetto al 2011 (3,538 miliardi di Euro). L’aumento del fatturato risulta determinato essenzialmente dall’incremento delle quotazioni dei sottoprodotti della macinazione destinati all’Industria zootecnica che hanno registrato incrementi significativi soprattutto nel comparto del comparto del frumento tenero.
LA SITUAZIONE DEL SETTORE NEL 2012 E LE PROSPETTIVE 2013 : UMBERTO SACCO, PRESIDENTE ITALMOPA
“Nel 2012, l’Industria molitoria italiana ha mostrato un trend produttivo sostanzialmente stabile, afferma Umberto Sacco, Presidente di ITALMOPA, soprattutto grazie alla tenuta o al rafforzamento delle esportazioni di prodotti derivati dalla trasformazione di farine e semole, mentre gli impieghi di farine e semole destinate a prodotti di largo consumo destinati al mercato interno hanno confermato una flessione già registrata nel 2011”. “Purtroppo, prosegue Sacco, il 2013 lascia intravedere nuovi elementi di criticità per il settore molitorio : la flessione generalizzata dei consumi interni alimentari è destinata a proseguire nel 2013 con ripercussioni negative anche sul nostro settore. Il livello dei costi accessori – quali, a mero titolo esemplificativo, quello dell’autotrasporto o dei costi energetici, nonché le perduranti difficoltà di accesso al credito – è d’altra parte destinato a impattare negativamente sulla già marginale redditività e competitività del settore”.
COMPARTO A FRUMENTO DURO: FRENA IL MERCATO INTERNO, BENE L’EXPORT DI PASTA
Nel 2012 la produzione di semole, destinate in particolare all’industria pastaria, è stata complessivamente di circa 3.561.000 tonnellate (3.524.000 t nel 2011). La domanda di semola è stata sostenuta dall’incremento delle esportazioni di pasta alimentare, vero e proprio motore del comparto, che continuano a beneficiare di un trend positivo che ha contribuito a compensare l’andamento negativo dei consumi interni constatato ormai da diversi anni. Senza grandi variazioni invece i quantitativi di semole destinate alla produzione di pane di grano duro e per uso domestico.
MOLINI A FRUMENTO TENERO: CONTINUA LA FLESSIONE DI FARINE DESTINATE ALLA PRODUZIONE DI PANE MENTRE CRESCONO GLI UTILIZZI DI FARINA AD USO DOMESTICO
Al trend leggermente positivo delle semole di frumento duro ha fatto da contraltare la flessione della produzione di sfarinati a frumento tenero per un volume pari a 3.844.000 tonnellate (3.888.000 t nel 2011). Quasi la totalità delle farine prodotte sono
state destinate al mercato interno, mostrando una flessione (-1%) che ha riguardato tutti gli utilizzi ad eccezione di quelli per la produzione di pizze surgelate e per usi domestici. In flessione del 2% l’utilizzo di farine destinate alla panificazione, artigianale o industriale. Risulta invece in incremento l’utilizzazione di sfarinati per la produzione di prodotti considerati “sostituti del pane” – quali grissini, crackers, pan carré – in virtù di una maggiore praticità nell’uso ma soprattutto di un più ampio periodo di conservazione rispetto al pane. Si registra altresì una flessione dell’utilizzo di farine per i lievitati di ricorrenza, per le monodosi e pluridosi da forno. Segnali chiari di un ritorno alla preparazione domestica dei cibi emergono dalla crescita significativa delle vendite di ingredienti di base, come la farina di frumento.
NUOVE CARICHE ASSOCIATIVE
L’Assemblea generale annuale Italmopa ha altresì provveduto al rinnovo della cariche associative.
Ivano Vacondio (Molini Industriali SpA) e’ stato eletto Presidente di Italmopa per il biennio 2013/2014 in sostituzione di Umberto Sacco arrivato a fine mandato.
Vice Presidenti sono stati eletti Antimo Caputo (Antimo Caputo Srl di Napoli) e Cosimo
De Sortis (Deis Srl – De Sortis Industrie Semoliere di Cerignola).