I nuovi strumenti per il marketing della pasta
7 Settembre 2008Marketing virale e blog, ovvero come le nuove tecnologie possono essere efficaci strumenti di promozione al servizio dei produttori di pasta
di Marino Rossi
Nei precedenti articoli abbiamo esaminato gli aspetti generali relativi al marketing della pasta fresca.
Si è più volte sottolineata l’importanza di strategie di marketing che vedano la collaborazione e l’aggregazione dei piccoli produttori di pasta fresca, fino a enfatizzare il ruolo fondamentale delle diverse partnership da perseguire, sia lungo la filiera del settore sia al di fuori della stessa.
Molti degli strumenti operativi di marketing che vedremo in seguito si prestano a essere utilizzati sia in un quadro di marketing cooperativo, sia dalla singola azienda, in quanto spesso richiedono risorse finanziarie alla portata anche di una piccola impresa.
In vari casi piuttosto, il loro attuale scarso impiego deriva in gran parte da limiti e carenze culturali e di know-how dei piccoli imprenditori, spesso in difficoltà a comprendere e maneggiare concetti e termini nuovi, magari in inglese e provenienti dal mondo per molti ancora nebuloso di internet.
È bene invece guardare senza pregiudizi e con curiosità ai nuovi strumenti di marketing, sempre più necessari a catturare gli smaliziati consumatori di oggi. [hidepost]
Questo non significa, ovviamente, tralasciare gli strumenti classici per sposare entusiasticamente e acriticamente qualunque cosa venga spacciata per “new marketing”: ciò potrebbe portare a inevitabili forti delusioni.
Per intenderci, non bastano un bel sito e un buon blog aziendale su internet per far decollare le vendite.
Ma, all’opposto, guardare con eccessivo sospetto e diffidenza o, peggio, rifiutare in blocco ciò che si definisce “marketing non convenzionale” potrebbe rivelarsi un errore dalle conseguenze fatali sotto il profilo della crescita e forse della stessa sopravvivenza aziendale.
Ciò che oggi conta nel fare marketing, al di là dei singoli strumenti operativi, è l’approccio, la capacità di leggere la contemporaneità, interpretandone simboli e linguaggi, il sapersi adattare dinamicamente a una realtà in continuo cambiamento.
Il punto fondamentale è ricercare e coltivare il dialogo col consumatore, sempre più evoluto, astuto e sfuggente, ondivago e differenziato.
Si assiste allora al tramonto del marketing unidirezionale (dall’azienda al mercato) con l’arrivo di nuovi approcci, che affiancano alle forme tradizionali di comunicazione nuove modalità di rapportarsi col prisma del mercato […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista [/hidepost]