Artigianpasta

Artigianpasta

30 Luglio 2009 Off Di Pastaria

La redazione

Tra le valli del Tevere e del Nera, lungo una strada bianca che si snoda in mezzo a campi verdi e prati arati, ci appare all’improvviso la costruzione bianca inondata dal sole del pastificio Artigianpasta. Alle nostre spalle, su un’altura, l’antica città di Amelia ci guarda dall’alto delle sue mura medioevali poste quasi a protezione dei suoi tesori d’arte. Ci riceve con un sorriso gioviale e schivo, il titolare Fabio Liberati che, con la moglie Susanna, gestisce questo bel pastificio dove si produce pasta secca artigianale, per conto terzi. Gli ambienti spaziosi su cui aleggia il profumo della semola in lavorazione, sono invasi da un tiepido sole primaverile mentre intorno si sente il rumore cadenzato delle grandi macchine in lavorazione. Sono vecchiotte, ci dice il titolare, ma il loro lavoro lo fanno ancora egregiamente e i circa trenta formati di pasta secca che preparano hanno richiamato l’interesse di Slow Food, notoriamente molto attento alle qualità dei generi alimentari, tanto che l’associazione ha deciso di presentare i prodotti di Artigianpasta allo scorso Salone del Gusto di Torino.
I formati, naturalmente, sono quelli più in uso dall’industria pastaria, ma non mancano i formati tradizionali come gli strozzapreti e le ceriole, tipiche della cucina umbra, nonché degli specialissimi spaghetti che si fa fatica a pensarli usciti da una trafila, tanto sembrano fatti dalle mani. [hidepost]
Fabio Liberati in mezzo alla pasta ci è un po’ cresciuto, seguendo le orme del padre che lavorava in un grandissimo pastificio di fama nazionale, ora non più attivo. E la decisione di mettersi in proprio per produrre pasta artigianale è venuta nel 1989. Oggi lui lavora con una passione che si legge fra le righe […]. La lettura integrale è riservata ai possessori della rivista [/hidepost]